La Commissione Europea ha lanciato il 3 marzo c.a. la Strategia Europa 2020 (UE 2020) con lo scopo di uscire dalla crisi e preparare l’economia dell’UE per il prossimo decennio. La nuova strategia sostituisce l’agenda di Lisbona, adottata nel 2000, che finora ha trasformato l’Unione europea in un’economia della conoscenza tra le più dinamiche al mondo, e mette l’innovazione e la crescita verde al centro del suo programma per la competitività.
UE2020 propone inoltre un più rigoroso monitoraggio dei programmi nazionali di riforme come
proposto dal presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, uno dei punti più deboli
della strategia di Lisbona.
Il documento EU 2020 rappresenta il primo atto politico della nuova Commissione Barroso e tiene ampiamente conto dei 1400 contributi provenienti da una vastissima gamma di parti interessate degli Stati Membri (e non) espresse attraverso una consultazione pubblica svoltasi dal 24 novembre 2009 al 15 gennaio 2010. Insieme siamo più forti: Europa 2020 illustra le misure che dobbiamo adottare ora e in futuro per rilanciare l’economia dell’UE, ha dichiarato il presidente Barroso. La strategia 2020 è infatti un programma economico per il prossimo decennio che mira a creare un‘economia europea di mercato sociale sulla base di tre settori prioritari:
– crescita intelligente, sviluppando un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione;
– crescita sostenibile, promuovendo un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva;
– crescita inclusiva, promuovendo un’economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione sociale e territoriale.
I progressi registrati verso la realizzazione di questi obiettivi saranno valutati sulla base di cinque traguardi principali che gli Stati membri saranno invitati a tradurre in obiettivi nazionali definiti in funzione delle situazioni di partenza:
– il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro;
– il 3% del PIL dell’UE deve essere investito in R&S;
– i traguardi “20/20/20” in materia di clima/energia devono essere raggiunti;
– il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve avere una laurea o un diploma;Istituzioni e PMI
– 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà.
Il presidente Barroso ha sottolineato che: per superare con successo la crisi abbiamo bisogno
di uno stretto coordinamento delle politiche economiche, altrimenti potremmo andare incontro
a un decennio perso caratterizzato da un relativo declino, da una crescita definitivamente compromessa e da livelli di disoccupazione strutturalmente elevati. Per raggiungere questi 5 traguardi, la Commissione propone un programma di sette iniziative per stimolare la crescita e l’occupazione. Tra queste figurano i programmi per migliorare le condizioni e l’accesso ai finanziamenti nel settore della R&S e il maggiore ricorso alle energie rinnovabili. Le iniziative proposte sono:
– L’Unione dell’Innovazione
– Youth on the move
– Un’agenda europea del digitale
– Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse
– Una politica industriale per la crescita verde
– Un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro
– Piattaforma europea contro la povertà
Le iniziative tengono conto del tessuto economico europeo e in particolar modo del principale
ruolo delle PMI. Anche il Parlamento Europeo, in una risoluzione di inizio marzo, ha ribadito
che il successo della strategia 2020 dovrebbe concentrarsi sulla promozione di piccole e medie imprese e posti di lavoro non solo nel settore commerciale e dei servizi, ma anche in quello industriale e agricolo, in quanto vitali per l’ economia futura.
Il segretario generale della UEAPME, European craft and SME employers’ organisations, Andrea Benassi, ha riconosciuto che la Commissione ha visibilmente fatto tesoro dei commenti ricevuti dai rappresentanti delle PMI durante la fase di consultazione poiché EU2020 riserva una grande attenzione alle loro esigenze. Questo è particolarmente vero quando si tratta di migliorare il contesto in cui operano le PMI attraverso una migliore applicazione del principio
“Pensare anzitutto in piccolo” (Think small first). Il risultato che si legge nel documento è un maggiore impegno in aspetti precedentemente trascurati, come la qualità della regolamentazione
e l’importanza di una corretta applicazione. Il 25 e 26 marzo il Consiglio Europeo ha dato la sua prima approvazione al programma EU 2020 ora toccherà agli Stati Membri adattare le loro programmazioni politiche affinché anche gli obiettivi nazionali vengano definitivamente confermati dal Consiglio insieme con la strategia nel mese di giugno. In ottobre ci sarà un’ulteriore discussione sulle questioni tematiche scelte che porterà all’avvio dei programmi nazionali riformati a inizio
2011. I metodi di governance saranno rafforzati per tradurre gli impegni in azioni concrete
e la Commissione ne monitorerà i progressi. Le relazioni e le valutazioni nell’ambito di Europa 2020 e del patto di stabilità e crescita dei governi saranno elaborate contemporaneamente
(pur rimanendo strumenti distinti) per migliorare la coerenza. In tal modo, i due livelli strategici, nazionale ed europeo, potranno perseguire obiettivi analoghi in materia di riforme pur rimanendo due strumenti separati.
Anna Lucia Pinto
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