Il decreto Sostegni bis è stato convertito in legge con il voto di fiducia in Senato il 22 luglio. Il provvedimento porta con sé oltre 40 miliardi di interventi a favore dell’economia danneggiata dal Covid. Le misure messe a punto dal Governo vanno dai nuovi contributi a fondo perduto, alle indennità per gli stagionali, dal rifinanziamento del reddito di emergenza, ai fondi per le partite Iva e al rafforzamento del bonus prima casa a favore dei giovani under 36. Nel corso dell’esame del testo, il Parlamento ha introdotto diverse modifiche al decreto, in particolare su ecoincentivi e contratti a termine.
Di seguito una sintesi si alcuni contenuti del provvedimento Sostegni bis:
Blocco licenziamenti selettivo – Dopo le accelerazioni e le retromarce, lo sblocco dei licenziamenti resta, ma non per il tessile e i settori collegati. In questo caso è prolungata di conseguenza anche la Cig Covid.
Più semplici i contratti a termine fino a 24 mesi – La durata del tempo determinato sarà più flessibile, ma solo fino al 30 settembre 2022. Alle causali per la proroga fino a 24 mesi vengono aggiunte anche ‘specifiche esigenze previste dai contratti collettivi’.
Si amplia la platea dei contributi, aumentano gli aiuti – La soglia di fatturato per accedere ai contributi a fondo perduto sale da 10 a 15 milioni di euro. Aumentano di 40 milioni i sostegni per le attività obbligate a chiudere. Aiuti aggiuntivi arrivano al wedding, al settore degli eventi, alle mense e alle concerie. Viene creato un fondo da 100 milioni per la ristorazione collettiva, altri 50 milioni andranno al settore fiere e 60 milioni al Terzo settore. Per la montagna arrivano 30 milioni da destinare alla sicurezza e all’innovazione tecnologica di piste da sci e impianti di risalita.
Tornano gli incentivi auto – Sono stanziati 350 milioni per l’ecobonus auto, prorogato al 31 dicembre 2021. Gli aiuti vanno anche alle auto usate Euro 6 con contestuale rottamazione.
Slittano cartelle e rate della rottamazione – Vengono rinviate le scadenze della rottamazione ter e del saldo e stralcio. Quelle del 28 febbraio e del 31 marzo 2020 slittano al 31 luglio 2021 (2 agosto primo giorno feriale); quella del 31 maggio 2020 al 31 agosto 2021; quella del 31 luglio 2020 al 30 settembre 2021. Quella del 30 novembre 2020 al 31 ottobre 2021; infine quelle del 28 febbraio, 31 marzo, 31 maggio e 31 luglio 2021 slittano al 30 novembre 2021. Spostata ancora in avanti la sospensione delle cartelle, dal 30 giugno al 31 agosto.
Più tempo per gli acconti delle partite Iva – Per i 4,3 milioni di partite Iva soggette agli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) il saldo e il primo acconto delle imposte dirette e dell’Irap in scadenza il 30 giugno slittano al 31 agosto, con ulteriore proroga al 15 settembre senza alcuna maggior azione.
Caro materie prime – Per fronteggiare i rincari eccezionali di alcuni materiali, il Mims monitorerà i prezzi negli appalti pubblici e, in caso di oscillazioni superiori all’8%, si procederà a compensazioni a favore delle imprese con uno stanziamento da 100 milioni di euro.
Stop Imu – Niente seconda rata Imu a dicembre per i 100mila proprietari di immobili bloccati dalla sospensione degli sfratti. L’acconto del 16 giugno sarà restituito come credito di imposta.
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