Di fronte ad una sala gremita di persone dove ancora si respira l’odore della vernice fresca il presidente di Api Lecco Luigi Sabadini ha sottolineato come la ristrutturazione della sede deve far riflettere sul fatto che: “Questo è solo un contenitore e il contenuto siamo noi tutti. L’Api deve essere un supporto per gli imprenditori, non un contenitore di servizi”.
Ribadisce come il sistema Confapi non debba essere un sistema chiuso, ma se necessario debba aprirsi ad altri colleghi, come è stato fatto a Lecco, per reperire risorse e per rispondere ai bisogni concreti delle aziende. “Vogliamo essere nel futuro”, così conclude il presidente Sabadini, “vogliamo fare nostri quei valori per cui un imprenditore dovrebbe mettere del tempo e collaborare con gli altri. I contratti di rete sono nel nostro dna”.
Conclude la serata il presidente nazionale Maurizio Casasco e inizia ribadendo che CONFAPI oggi è l’unica che veramente rappresenta la piccola e media industria privata italiana.
“La piccola e media impresa deve essere rappresentata da chi difende i suoi interessi. Al Governo abbiamo chiesto di fare una serie di interventi che tengano conto del piano dimensionale delle imprese. Lo stesso abbiamo chiesto ai sindacati. Noi pensiamo al lavoro e vogliamo da paret del governo Letta un atto di coraggio per quanto riguarda le riforme sul piano dimensionale in termini progressivi”.
“Confapi deve dimostrare di non lasciare soli gli imprenditori. Così conclude il presidente Casasco, “non siete soli tutta la giunta non pensa alla politica, ma pensa a voi e combatteremo finché abbiamo energia. Sono convinto che per ogni impresa che muore, muoia un pezzo del Paese”.

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