Ancora una volta le Piccole e Medie Imprese sono alle prese con gli intoppi della burocrazia pubblica. Le PMI torinesi che hanno provato ad attivare una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) con Poste Italiane, infatti, stanno rischiando di non riuscire a rispondere positivamente all’obbligo di comunicare entro il 29 novembre la loro PEC al Registro Imprese, una scadenza ormai improrogabile che, se non rispettata, fa rischiare anche una sanzione che può arrivare a duemila euro.
“Si tratta – spiega a questo proposito il Segretario generale di API Torino, Roberto Degioanni – di un ulteriore esempio dei problemi che le nostre imprese devono affrontare generati dalla mancanza di efficienza della nostra Amministrazione Pubblica. Per questo, abbiamo segnalato la cosa direttamente alla Segreteria del Ministro Renato Brunetta”.
“Le aziende – viene spiegato dal Servizio Legale dell’Associazione – dopo aver seguito perfettamente le procedure per l’attivazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata presso le Poste Italiane e aver trasmesso la documentazione unitamente all’attestazione di avvenuto pagamento, non hanno ricevuto alcuna comunicazione da parte delle Poste ne’ in merito alla ricezione della richiesta, ne’ tantomeno in merito all’attivazione dell’indirizzo stesso”.
Ma non è tutto, perché le chiamate effettuate al Numero verde di Poste Italiane non sono tenute minimamente in considerazione: dopo lunghissimi tempi di attesa, nessuno risponde.
Il problema è che, una volta ricevuto l’indirizzo PEC dalle Poste, le PMI devono comunicarlo al Registro delle imprese entro e non oltre il 29 novembre 2011: una procedura che ad oggi è praticamente bloccata.
“Riteniamo – commenta Degioanni – che questo non sia un comportamento conforme a quei requisiti che dovrebbero avere i gestori la cui qualità dei servizi riceve certificazione a livello ministeriale, ma anzi costituisca una forma di grave inadempimento e di violazione degli obblighi assunti da Poste Italiane, sia nei confronti della Pubblica Amministrazione sia nei confronti dei cittadini. Le PMI stanno già affrontando troppi problemi, economici e burocratici: non è certo il caso di aggiungere anche quello dell’attivazione della PEC. Se davvero si vuole dare competitività ed efficienza al nostro sistema produttivo, l’Amministrazione deve fare la sua parte anche partendo da queste cose. Per questo, al Ministero abbiamo chiesto di attivarsi subito nei confronti delle Poste per risolvere il problema”.

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1 commento
ho acquistato un PEC dal sito poste.it, ma sono trascorsi 10 giorni, e nulla ancora per l’attivazione della casella postale.. assurdo!! dal momento che pretendono il pagamento nell’immediato!!
Gli operatori del numero verde ovviamente non sanno cosa rispondere tranne che “Attendere”, oppure rimandano all’assistenza tecnica, ma non risponde mai nessuno, infatti si chiude la chiamata in automatico dopo attese bibliche
confermo anch’io quanto sopra e, ahimè, credo che anch’io dovrò attendere ancora tantissimo tempo