Il sondaggio www.EmersonNetworkPower.it/EU202020 rileva inoltre che soltanto il 21 percento dei professionisti dell’IT hanno già adottato iniziative per uniformarsi ai requisiti della direttiva. Il 63 percento di coloro che sono consapevoli di tali requisiti, esprimono preoccupazione per l’effetto che la direttiva avrà sull’attività del data center. Il clima e gli obiettivi dell’UE puntano a trasformare l’Europa in un’economia estremamente efficiente sul piano energetico, a ridotte emissioni di carbonio. Gli ambiziosi obiettivi prevedono entro il 2020:
· La riduzione delle emissioni di gas serra almeno del 20 percento rispetto ai livelli del 1990,
· La generazione del 20 percento dell’energia consumata mediante fonti rinnovabili
· La riduzione del 20 percento dell’uso di energia primaria rispetto ai livelli proiettati
L’inchiesta condotta su 341 professionisti dell’IT in tutta Europa ha preso in esame gli attuali livelli di informazione sulla direttiva UE 20-20-20 e le iniziative adottate per rendere le aziende più efficienti sul fronte energetico.
A sostegno degli obiettivi, la Commissione Europea ha diffuso un Codice di Condotta volontario sull’efficienza energetica dei data center. La Commissione si è concentrata su quest’ area perché prevede che, in un prossimo futuro, l’elettricità impiegata nei data center contribuirà in modo sostanziale al consumo energetico del settore commerciale dell’Unione Europea.
Il sondaggio di Emerson Network Power rivela inoltre che la conoscenza degli obiettivi ha indotto quasi tre professionisti del settore su cinque (il 57 percento) a utilizzare apparecchiature IT più efficienti in termini di consumo energetico. Quasi i tre quarti (72 percento) indicano che l’efficienza energetica è una delle più importanti, se non la più importante, valutazione da fare quando si acquistano apparecchiature per il data center. Il dato interessante è che le difficoltà sollevate da questi obiettivi non hanno comunque indotto a valutare il trasferimento del data center in paesi con meno restrizioni – soltanto il 3 percento ha infatti adottato questa strategia.
Si prevede che quasi tutti i reparti delle aziende saranno interessati dagli obiettivi ma gli intervistati hanno identificato nelle divisioni IT / Sistemi tecnici e Engineering / Sviluppo del prodotto quelle con maggiori probabilità di subirne le conseguenze. Oltre un quarto delle aziende interpellate può già contare su iniziative ecologiche in ambito aziendale.
“Questa inchiesta ci ha dimostrato che la direttiva UE 20-20-20 avrà un impatto duraturo sui data center, e benché manchino ancora 8 anni alla scadenza, i professionisti dell’IT devono agire subito. Notiamo già come questi obiettivi impongano alle aziende un cambiamento del modo di lavorare e l’acquisto di nuove apparecchiature IT. Per noi c’è una straordinaria opportunità di sostenere le imprese nella ricerca di una maggior efficienza, e stiamo rispondendo a questa esigenza con le nostre soluzioni tecnologiche e con la strategia Energy Logic 2.0” ha commentato Emiliano Cevenini, vicepresidente vendite AC Power, Emerson Network Power per la regione EMEA.
Il sondaggio ha anche considerato l’energia rinnovabile – una fonte di generazione energetica che sarà sempre più utilizzata dai data center per cercare di ridurre le emissioni. La metà degli intervistati ha indicato nell’energia solare la fonte preferita di energia rinnovabile per alimentare il data center primario, ma ha anche affermato che il costo è la principale causa della mancata adozione di fonti rinnovabili di energia.
Sul sito web di Emerson Network Power EMEA è disponibile una sintesi della relazione:www.EmersonNetworkPower.it/EU202020.
Profilo del campione
Ulteriori informazioni sui 341 intervistati europei del sondaggio:
· Appartengono per la maggior parte al settore privato (72 percento).
· Operano per lo più in aziende di grandi dimensioni con oltre 200 dipendenti.
· Molti gestiscono data center più piccoli, <500 m2 e meno di 150 rack.
· Lavorano prevalentemente nei settori Engineering (progettazione, sviluppo, collaudo), Data Centre Management (responsabilità IT e strutture), e Alta Dirigenza (CIO, CTO, CFO).
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