Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’industria, si è recato presso la Confapi per incontrare il presidente Paolo Galassi e una delegazione di imprenditori. Dalla nuova nomina era la prima volta che l’On Tajani incontrava le imprese legate ad un’associazione.
Lo scopo dell’invito era discutere e consegnare a Tajani un documento politico che potesse sottolineare le priorità delle PMI nei confronti dell’Unione Europea.
Per questo motivo nelle scorse settimane è stata condotta una breve indagine nelle aziende aderenti alle Apid italiane. Ne è emerso un grande interesse per la distribuzione dei prossimi stanziamenti dei fondi comunitari allo scadere del VII Programma Quadro e sui paesi che maggiormente ne verranno beneficiati. Le imprese ormai sono attente a tutte le possibilità che i Fondi Comunitari riservano alle PMI.
Un secondo interessamento è verso politiche che agevolino la conciliazione: per supportare concretamente (ed economicamente) la collaborazione tra piccole aziende di tutta Europa, e per permettere di conciliare famiglia e lavoro alle molte imprenditrici costrette a sacrificare il tempo degli spostamenti e delle trasferte in favore delle esigenze familiari, esistono a loro disposizione strutture / piattaforme logistiche comuni secondo concetti di sharing? Sarebbe necessario un supporto condiviso logistico e infrastrutturale, ed, indirettamente, economico.
Un terzo punto è scaturito dall’interessamento verso il settore high tech/terziario avanzato e dalla richiesta di contestualizzare la formulazione di vincoli e parametri dei bandi in base alle reali necessità e tempistiche delle PMI. Come sottolineato dalle imprenditrici è necessario sapere come si sta muovendo la Commissione Europea a tal proposito, si ipotizza una maggiore influenza delle PMI nella definizione dei bandi.
Si chiedono inoltre:
– una revisione dei lavori di Basilea III in funzione delle esigenze delle PMI.
– un maggiore controllo sui finanziamenti alle PMI, affinchè arrivino veramente alle PMI e non alle grandi imprese.
– una semplificazione della burocratizzazione, il cui costo incide notevolmente sul sistema delle PMI.
– più incisive misure di sostegno e garanzie alle PMI. In particolare si sottolinea l’esigenza di chiedere un intervento del Fondo Europeo per sostenere con finanziamenti le aziende che investono in studi, ricerche e produzione di alta tecnologia, in quanto le banche si occupano solo di concedere fidi inadeguati e finanziamenti a breve termine con costi troppo gravosi per gli imprenditori.
Ufficio stampa Apid
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