Il ministro ha voluto incontrare le realtà imprenditoriali e non solo del territorio perciò, tutti i componenti del Tavolo Competitività e Sviluppo, hanno avuto modo di confrontarsi con lui. Confapi Varese è un’associazione che si è prefissata il compito di aiutare l’imprenditore nel quotidiano districarsi attraverso la giungla di impedimenti che, per lui, non sono solo una scocciatura ma un vero e proprio spreco di tempo e, quindi, denaro. Si aiuta la piccola e media impresa concretamente, con un’azione di supporto che consenta alle aziende di svolgere fino in fondo la propria funzione all’interno dell’economia locale.
A livello Nazionale, l’associazione, rappresenta circa 94.000 piccole e medie imprese con circa 900.000 addetti e tutela e promuove in via esclusiva le Piccole e Medie Imprese italiane manifatturiere e dei servizi all’industria che costituiscono l’ossatura del sistema industriale italiano e contribuiscono per più del 70% al PIL nazionale e a garantire più del 50% dell’occupazione.
CONFAPI, riguardo la recente riforma sul lavoro, condivide le intenzioni del Governo e intende, anzitutto, sottolineare l’opportunità di tale decreto, quale strumento per attivare leve atte a stimolare il rafforzamento della competitività, la ripresa della domanda e, soprattutto, la spinta al dinamismo imprenditoriale.
L’associazione auspica che tutte le misure da tempo invocate vadano nella giusta direzione della semplificazione e della sburocratizzazione per favorire l’accesso al mondo del lavoro e contribuire al rilancio dell’occupazione e del sistema economico produttivo del nostro Paese.
Il contributo che vuole fornire, dato il ruolo e la natura stessa della Confederazione, è necessariamente incentrato su quegli aspetti riguardanti più direttamente la vita della piccola e media industria privata che specificatamente si rappresenta.
Confapi ha chiesto ieri al ministro risposte concrete a sostegno del lavoro e del fare impresa.
Le questioni più rilevanti del nostro territorio riguardano:
– MALPENSA che, dopo il Decreto Lupi, è a rischio azzeramento e vede messi a rischio non solo i posti di lavoro dei dipendenti, ma anche il futuro di un intero territorio che allo scalo ha creato ormai un notevole indotto.
– SVIZZERA, RISTORNI E FRONTALIERI, su questo tema si auspica a breve la ripresa del dialogo sulla Convenzione di doppia imposizione fiscale tra Italia e Svizzera, la rimozione dalla black list e l’eventuale rinegoziazione dell’ accordo, non dimenticando la questione dei ristorni attualmente bloccati e che comunque sono fonte, per i Comuni di confine, di finanziamento fondamentale. I frontalieri sono un’importante categoria di lavoratori che è nostro dovere difendere.
– CERTEZZA DEI FINANZIAMENTI DELLE OPERE PUBBLICHE (es.: PEDEMONTANA), pur sapendo che non ci stiamo occupando di infrastrutture, non possiamo dimenticare la necessità di sempre maggiori certezze sui finanziamenti delle opere pubbliche che toccano sia il nostro territorio, che le nostre imprese, che i loro lavoratori.

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