Musica, cinema, libri, vinili… per dieci giorni, Bari e la Puglia hanno promosso le energie rinnovabili, la sostenibilità ambientale e l’efficientamento energetico, esaltando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e l’aggregazione culturale. Dal 17 al 26 novembre, i Giovani Imprenditori di Confapi Puglia, in collaborazione con l’associazione Futuro Presente, il Comune di Bari, la Camera di Commercio di Bari, la Libreria Laterza, Leroy
Merlin e il Multicinema Galleria, hanno realizzato la quarta edizione di Bari Unplugged, un evento a Impatto Zero, senza emissioni di CO2, ideato per promuovere l’implementazione delle politiche energetiche da fonti rinnovabili. I cinquemila kg di anidride carbonica prodotta in quattro anni sono stati infatti riassorbiti, attraverso la creazione e il mantenimento di 2.500 mq di nuove foreste in Madagascar e in Costarica. Un progetto acustico, sostenibile e innovativo. Un’idea diversa di concepire l’ambiente e di valorizzare un territorio che attraverso le rinnovabili e il turismo sta scoprendo un nuovo modo di fare impresa. Un dettaglio di cui è orgoglioso Sergio Ventricelli, presidente dei Giovani Imprenditori di Confapi Puglia e ideatore dell’iniziativa: “Bari Unplugged è un sogno che diventa realtà. Quattro anni fa, assieme ad altri imprenditori under 35, ho pensato che sperare che le cose cambiassero da sole non aveva granché senso. Occorreva una visione diversa, un’energia positiva che fosse in grado di invogliare le piccole e medie imprese pugliesi a credere in un progetto, a mettersi in rete. Dopo i primi mesi la nostra consapevolezza è cresciuta e, alla fine, quanto avevamo solo sognato, è accaduto veramente. Questa regione sta diventando un modello da replicare, un grande laboratorio innovativo dove il confronto stimola le menti e il mercato. Dopo i successi numerici ottenuti negli ultimi anni – la Puglia è tra le prime in Italia per lo sviluppo di solare fotovoltaico ed eolico, ndr -, è cresciuta soprattutto la consapevolezza in tantissimi comuni di poter contribuire in modo concreto a una rinascita economica e sociale del territorio anche attraverso l’installazione di impianti di piccola e grande taglia, eolici e solari, idroelettrici e da biomasse, distribuiti dal Gargano al Salento. Grazie a questi impianti si sono creati migliaia di nuovi posti di lavoro, portati servizi, riqualificati edifici e create nuove prospettive di ricerca. Questi numeri dimostrano che le fonti rinnovabili, che in Puglia soddisfano oltre il 30% dei fabbisogni complessivi elettrici regionali, sono tecnologie affidabili su cui è possibile costruire ora e nel futuro una risposta concreta ai fabbisogni energetici. Bisogna continuare così. Ma Bari Unplugged non è solo uno strumento per sensibilizzare la popolazione al rispetto del mondo che ci ospita è anche l’opportunità per mettere in vetrina le eccellenze energetiche del Made in Puglia. Questo, grazie soprattutto all’impegno della Confapi, co-fondatrice in Puglia del Distretto produttivo delle Energie Rinnovabili, La Nuova Energia, che da sempre si dimostra tra le associazioni di categoria più attive nei confronti delle imprese, in particolar modo di quelle legate alla green economy”.
E intanto si fanno i bilanci dell’edizione appena conclusa, con dieci giornate intense a caratterizzarne impegno e successo di critica. Un lungo programma di iniziative, offerte in collaborazione con numerosi partner, presentato in una affollata conferenza stampa nella sala Giunta del Comune di Bari, alla presenza dell’assessore al Marketing Territoriale Gianluca Paparesta. Pronti, via. Con una serie di corsi fai da te, presentati ogni giorno, in collaborazione con Leroy Merlen di Bari – Santa Caterina, dove si sono approfondite le conoscenze sugli impianti fotovoltaici e le rispettive peculiarità: come realizzare un isolamento termoacustico e decorare la casa con prodotti ecologici, immaginando un ambiente domestico rispettoso dell’ambiente. Corsi di bricolage, consigli e dimostrazioni per svolgere i lavori di casa nel rispetto dell’ambiente. Contemporaneamente, il Multicinema Galleria ha proiettato Storie e segreti, i concerti dei miti della musica riproposti sul grande schermo, dai Queen a Budapest, fino alla leggendaria esibizione di Jimi Hendrix a Woodstock. Quindi è stata la volta della letteratura, con l’incontro con Nandu Popu (leader dei Sud Sound System) e autore del libro Salento fuoco e fumo, accompagnato dal chitarrista Papa Leu. Un incontro animato dal critico musicale Alceste Ayroldi e promosso da Maria Laterza, responsabile della storica libreria barese, che ha pubblicato il libro attraverso la rassegna Contromano. Popu, artista talentuoso, che oltre alla musica e alla scrittura, ha iniziato a cimentarsi anche col mondo cinematografico, ha raccontato il fascino del Salento, ma anche le difficoltà autentiche di chi vive a pochi km di distanza da realtà ambientali complesse, come Taranto e Cerano. Dai libri, quindi, si è tornati a parlare di musica, anzi ad ascoltarla, quella melodica e al tempo stesso grintosa di Violante Placido e Lele Battista, che hanno stregato un pubblico appassionato, dichiarando il loro amore per la Puglia e l’impegno ambientalista. A chiudere, come sempre, la mostra del disco in vinile da collezione, con trenta espositori, pezzi rari da tutta Italia, area lounge con dj e ospiti e la presentazione del libro sui Pink Floyd, il tutto veicolato da una lunga diretta radiofonica su Bari Città Futura. “Bari Unplugged – sottolinea Vito Santamato, direttore artistico della manifestazione – è un evento durante il quale a Bari confluisce un pubblico eterogeneo: appassionati di ambiente, musica e letteratura, nonché imprenditori, studiosi e scrittori. Sviluppando un’importante attività di marketing territoriale”. Musica da vedere e da ricordare, ma con un ingrediente in più: il rispetto per l’ambiente. “C’era piaciuta molto – continua Santamato – la maratona musicale voluta dall’ex presidente degli Stati Uniti Al Gore, nel 2007, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui disastri ambientali, l’idea di utilizzare uno strumento così forte come la musica ci sembrava perfetta. In quel caso si è trattato di un evento planetario, che creò qualche polemica per l’inquinamento acustico prodotto. Da qui l’accordo con Life Gate, che ci segue fin dalla prima edizione e che ha calcolato il costo in termini di emissioni di CO2 e l’investimento necessario per compensarlo, rendendo Bari Unplugged un evento a impatto zero”. Archiviato il 2012, si pensa al futuro. “La nostra volontà – conclude Ventricelli – è di continuare attraverso Bari Unplugged a implementare la scelta di politiche industriali energetiche da fonti rinnovabili. Tutti possono essere educati alle buone pratiche a partire dalla riduzione proprio dell’impatto ambientale delle manifestazioni, magari utilizzando carbon neutral, cioè neutrali di emissioni di CO2, o contractors e fornitori di servizi da scegliere non in base ai costi ma alle credenziali verdi. Attraverso questa nuova consapevolezza ambientale e sociale, Bari può ritagliarsi un efficace ruolo contemporaneo da protagonista. Ci rendiamo conto che stiamo attraversando un momento storico complesso, ma non abbiamo alternative. Vogliamo rendere il Sud dell’Europa protagonista di una rivoluzione culturale che generi benessere e sviluppo: imprese e rispetto dell’ambiente devono declinare lo stesso modo di agire. Se saremo in grado di farlo, potremo trasformare questo spicchio del mondo in un corridoio internazionale di scambi tra l’Europa, i Balcani e il Maghreb”

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