“L’uscita della Fiat da Confindustria è certamente un fatto importante che ha significato per l’intero sistema manifatturiero e che conferma il percorso di cambiamento nelle relazioni industriali che il Gruppo ha avviato”. Fabrizio Cellino – Presidente di API Torino, la più rappresentativa associazione di PMI in Italia – commenta così l’uscita di Fiat da Confindustria.
“A questo punto – aggiunge Cellino – occorre certamente porsi delle serie domande sui meccanismi di rappresentanza delle imprese oltre che dei lavoratori, ma anche ragionare sulle condizioni più generali nelle quali oggi in Italia si trovano ad essere l’economia e la produzione nazionali. Condizioni che, evidentemente, ostacolano la crescita invece che favorirla. E’ importante, tuttavia, che sempre la Fiat abbia confermato la volontà di avviare nuove produzioni nello stabilimento di Mirafiori con l’installazione di una delle tre principali architetture sulla quale saranno prodotti diversi modelli dei vari marchi”.
“C’è da chiedersi però – conclude il Presidente di API Torino – se non sia da valutare l’ipotesi di dare vita a nuove forme di rappresentanza per il tessuto delle piccole e medie industrie manifatturiere italiane, adesso frammentate in più parti. Mentre il ruolo delle PMI è indubbiamente determinante per l’economia nazionale, il loro peso nelle decisioni di politica economica continua a non essere proporzionato alla loro importanza . E’ necessario, poi, che anche le organizzazioni sindacali colgano pienamente la necessità di un loro adeguamento al cambiamento dei tempi per permettere, congiuntamente alle azioni degli imprenditori, una maggiore competitività delle nostre imprese senza la quale il nostro sistema economico è destinato al declino così come la nostra e la loro rappresentanza”.