Ci saremmo aspettati una Riforma in grado di incidere in profondità sugli ostacoli maggiori che ogni giorno incontriamo nell’attività di Impresa nel nostro Paese: dal costo del lavoro, fra i più cari d’Europa, all’eccessiva burocrazia, dalla mancanza di reali strumenti per affrontare con efficacia e rapidità la situazione di pesante crisi che sempre più morde le nostre aziende, a minori vincoli in caso di necessità di ristrutturazioni aziendali.
Obiettivi certo ambiziosi, ma al tempo stesso presupposti indispensabili per consentire alle piccole e medie aziende, struttura portante non solo del nostro territorio, ma dell’intero Paese, di sopravvivere ad una crisi globale che ormai da anni le attanaglia e la cui fine temiamo sia ancora ben lontana.
Nel fare una breve disamina dei principali punti della riforma notiamo con rammarico un forte irrigidimento delle modalità di accesso al lavoro, ed un sensibile aumento del costo per le aziende, in caso di assunzione a tempo determinato.
Per quanto riguarda la maggiore attenzione all’apprendistato, ci riserviamo di valutare a posteriori se questo potrà essere realmente uno strumento che consente ai giovani quel necessario transito graduale tra la scuola e il mondo del lavoro.
L’intervento sull’Articolo 18, che a nostro avviso è stato erroneamente considerato per troppo tempo il “cuore” della Riforma, si è tradotto, alla fine di una lunga e sterile discussione, in una revisione minima: rimane il reintegro per tutti i tipi di licenziamento, mentre la novità rappresentata, dall’indennità risarcitoria fino a 24 mesi, in caso di crisi economica per un’azienda di piccole-medie dimensioni non può essere considerata come un rischio facilmente sopportabile.
Quindi rileviamo con amarezza che, allo stato attuale, questa Riforma ci sta dando certezza assoluta sui maggiori costi che comporta a carico delle nostre Aziende – anche in funzione del nuovo schema degli ammortizzatori sociali che entrerà a regime nel corso dei prossimi anni – sulla rigidità nell’ingresso, ma ancora non ha risposto alla richiesta di maggiore flessibilità in uscita.

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