Il mercato della Federazione Russa come grande opportunità di export per le Pmi del Varesotto, in particolare quelle impegnate nel settore della meccanica, i cui macchinari sono ricercati al pari di quelli tedeschi.
Ad aprire una “finestra” sul business verso Est è stato un workshop organizzato da Insubria Export e da Confapi Varese che lunedì pomeriggio, avvalendosi della consulenza di Qsa – Organization for Quality, hanno illustrato agli imprenditori tutte le procedure e gli adempimenti burocratici indispensabili per fare affari nello sterminato territorio di “Grande Madre Russia”.
Gli aspetti tecnici dell’incontro hanno riguardato certificazioni di prodotto, conformità ed etichettatura, ma ad emergere è stata la concreta possibilità per le Pmi del territorio di trovare spazio, e fatturato, in un Paese che cresce nonostante la crisi.
“Quello russo è un mercato in espansione – garantisce l’ingegner Paolo Barone di Qsa, società che da vent’anni supporta le aziende esportatrici -. Richiestissimi sono i nostri macchinari produttivi: la Russia lavora le sue materie prime e vuole produrre con impiantistica di qualità. La nostra tecnologia è apprezzatissima, alla pari di quella tedesca. Per le eccellenze del varesotto è un’opportunità da sfruttare”.
Non a caso l’Italia è il terzo esportatore in Russia dopo Germania e Ucraina. Ma come accennato sopra, prima di accedere al mercato della Federazione è indispensabile conoscere metodi e burocrazia. “Essere preparati è fondamentale – conclude Paolo Barone -. Ma dopo le certificazioni e le licenze d’obbligo, si apre un mercato che di questi tempi può rivelarsi fondamentale per il nostro lavoro”.
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