Si chiama “Idea da folle” e vuole promuovere la creatività degli studenti degli istituti superiori della provincia di Varese.
Il progetto, promosso dal GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI di CONFAPI Varese e da ScuolaImpresa – Fondazione Culturale 1860 Gallarate Città, vuole incentivare e stimolare l’imprenditorialità e la creatività dei ragazzi delle scuole del territorio varesino.
L’assunto di partenza dei Giovani Imprenditori, per bocca del loro Presidente Iwan Pizzi, è stato che oggi, più che mai, è necessario avere una visione sul futuro a breve e medio termine; è necessario coniugare le eccellenze del territorio con le esigenze che esso esprime, attraverso lo stimolo e la produzione di idee.
Il primo processo di innovazione che le realtà imprenditoriali sono chiamate a mettere in rete è innanzitutto la conoscenza.
E chi può fare questo meglio dei giovani, imprenditori o studenti che siano?
Nasce così Idea da folle, nasce e si svilupperà con l’aiuto delle scuole, delle aziende, dei singoli e di chi fa ricerca; nasce per “dare le gambe” a quelle idee delle imprese che non riescono a partire solo per intoppi culturali o per scarsa capacità di guardare avanti.
Nasce per coniugare questo concetti guida: Conoscenza e Cultura, Fare Impresa, Orientamento per i giovani, Networking tra Impresa e Istruzione.
L’idea da folle, quindi, è rispondere ai numerosi e profondi cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo economico e sociale, dando spazio e parola alle idee dei protagonisti di domani: gli studenti.
Solo attraverso un’interazione tra gli Imprenditori, la Politica, l’Università e l’Istruzione Superiore possono giungere risposte adeguate per il futuro.
Solo attraverso un salutare matching di conoscenze si può ancora sviluppare innovazione: in questo contesto si cercherà di creare un luogo che sia un pre-incubatore di idee, un luogo dove i ragazzi delle scuole superiori vengano spronati a mettersi in gioco, ad inventare nuovi oggetti, a progettare nuovi servizi. Un luogo di incontro tra esperienze imprenditoriali passate e future; un luogo in cui si sviluppano business plan innovativi.
Ma non si tratta del solito progetto destinato a rimanere sulla carta: l’idea è quello di tradurlo in realtà attraverso una concreta fase produttiva che possa portare a un oggetto/servizio da commercializzare, al quale si arriverà grazie al lavoro supervisionato da imprenditori del territorio e che potrebbe avere ritorni economici per i ragazzi.
Il progetto messo in campo dai Giovani imprenditori di Confapi Varese in collaborazione con Scuola-Impresa Fondazione Culturale 1860 di Gallarate, è stato lanciato a metà novembre con una presentazione di forte impatto emotivo e creativo curata da Iwan Pizzi e Alberto Ranzato.
Come si realizza e gestisce un progetto innovativo? Ma attraverso il web naturalmente: www.ideadafolle.it (e inoltre su http://www.youtube.com/user/ideadafolle, e ancora su Facebook e Twitter…).
Il sito non solo gestirà la registrazione, ma offrirà gratuitamente gli strumenti software per creare il proprio progetto. Agli studenti non resta che “tirare fuori le idee” e tramutarle in un primo lavoro.
Attraverso tre distinte fasi, il progetto prevede la realizzazione di un tema dettagliato con l’idea che si vuole sviluppare (entro marzo 2011); la creazione di gruppi di lavoro all’interno dei singoli Istituti di riferimento coordinati da un docente (giugno – settembre 2011); “Tutoraggio attivo” di imprenditori ai gruppi di lavoro con lo scopo di fornire ai ragazzi le competenze imprenditoriali necessarie attraverso la realizzazione di momenti formativi (settembre 2011 – febbraio 2012).
I Giovani di Confapi metteranno a disposizione le risorse per rendere il progetto qualcosa di davvero importante: con un budget che potrà crescere in base a raccolte fondi e sponsorizzazioni, si cercherà di tradurre in realtà quello che è stato ideato.
Insomma, una sorta di collegamento diretto tra impresa e lavoro in una forma che raramente trova applicazione. A quel punto, gli oggetti concreti realizzati, se dotati di particolari caratteristiche davvero innovative, potranno essere messi sul mercato. Le aziende Confapi potranno comprare il brevetto dai ragazzi, oppure riconoscere loro delle royalty che costituiranno fonti di guadagno per gli studenti.
Umberto Rega
Confapi Varese

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