centro servizi pmi emilia romagna innovare innovareweb innovazioneC’è chi parla di glocalizzazione o glocalismo, ma a volte anche la sonorità delle parole è importante per interiorizzare una filosofia. Il significato di questi due termini è inequivocabile e per certi aspetti intuitivo, ma suona molto meglio l’idea – assolutamente equivalente dal punto di vista del contenuto – di “pensare globale e agire locale”: uno slogan, un motto, che oltre a fluire verbalmente molto meglio è anche più vicino a noi. I termini tecnici spesso non trascinano, non coinvolgono intimamente, non stimolano all’azione… mentre “pensare” e “agire” sono due suggerimenti semplici, che invitano a fare. Se semplice è il suggerimento, non è altrettanto semplice la pratica o, meglio, l’efficacia di queste due azioni.
L’idea è di Zygmunt Bauman, che per primo ha saputo cogliere l’inadeguatezza del termine globalizzazione per definire le nuove dinamiche dei mercati e dell’economia. Le relazioni economiche e sociali si sono moltiplicate e intrecciate tra loro in tutto il Mondo, con notevoli conseguenze per Paesi, aziende e persone. Tuttavia, in queste osservazioni, ci si è a lungo dimenticati di considerare l’influenza che le proprie radici hanno inevitabilmente sulle relazioni e le transazioni, in generale e ancor più oltre confine, dove si intrecciano bagagli culturali molto diversi tra loro.
“Pensare globale e agire locale” non è solo una riflessione importante che completa un concetto altrettanto complesso, quello della globalizzazione appunto. E’ il segreto per vincere le sfide quotidiane dei mercati e della concorrenza globale, l’unico modo per creare prodotti e offrire servizi che non si “snaturino”, che approccino con successo le nuove tendenze e le innovazioni globali e le traducano in “linguaggi” e “segni” comprensibili e utili ai target vicini.
Zygmunt Bauman ha anche il merito di essere riuscito a sintetizzare questa nuova filosofia, questo nuovo approccio ai mercati, in sole quattro parole, particolarmente evocative e, non a caso, in poco tempo sulla bocca di tutti, perché facili da ricordare e da interiorizzare.
Recita Wikipedia: “Think global, act local”, sintesi tra il pensiero globale, che tiene conto delle dinamiche planetarie di interrelazione tra i popoli, le loro culture e i loro mercati e l’agire locale, che tiene conto delle peculiarità e delle particolarità storiche dell’ambito in cui si vuole operare.
A volte per semplificare basta la descrizione di un caso; è l’esempio quello ci fa dire “Posso farlo anche io!”, “Non è solo teoria!”. E un esempio di glocalizzazione lo abbiamo vicino a casa, anzi “in casa”. Parliamo di Centro Servizi PMI, la società di formazione e consulenza del sistema Confapi in Emilia Romagna.
Centro Servizi PMI è allo stesso tempo orientato al globale e radicato al territorio.
Da un lato lo dimostrano, ad esempio, le relazioni che ha intessuto con organizzazioni sparse in tutta Europa, i progetti europei che ha ideato e realizzato in loco “importando” dall’estero innovazione e buone prassi, le attività formative e consulenziali tese a favorire le aziende nei processi di internazionalizzazione; dall’altro lato, è forte il radicamento al territorio emiliano-romagnolo, l’attenzione ai bisogni delle piccole e medie imprese del territorio.
Centro Servizi PMI ha da poco concluso il processo di regionalizzazione che lo ha portato ad avere una sede in ciascuno dei capoluoghi di provincia dell’Emilia Romagna, da Piacenza a Rimini lungo tutta la via Emilia. La strategia sottesa non era e non è quella di espansione fine a se stessa, ma di vicinanza al territorio, di presenza in loco, per ascoltare le esigenze delle aziende, raccogliere i fabbisogni locali e rispondere con prodotti e servizi formulati tenendo in considerazione gli input delle imprese di tutto il territorio e non solo: anche delle Confapi territoriali, delle istituzioni, degli stakeholder, dei consulenti e formatori.
Se l’agire è un agire locale, non si può ignorare il territorio dove affondano le proprie radici, un territorio – quello dell’Emilia Romagna nel caso di Centro Servizi PMI – fatto di tante ricchezze peculiari, differenti da provincia a provincia, ma accomunato da una sensibilità imprenditoriale e sociale unica e distintiva.
La glocalizzazione ritiene che il fondamento della società, in ogni epoca, è stata ed è la comunità locale, ossia l’interazione tra individui, organizzati in gruppi sempre più allargati, presenti su un territorio. L’organizzazione di questi gruppi rappresenta un insieme di sistemi che diventano sottosistemi se relazionati in relazione a organizzazioni più complesse.
La glocalizzazione inizia la propria analisi dai sistemi semplici per arrivare ai più complessi e pone al centro della sua filosofia l’individuo, la persona umana, il patrimonio locale materiale e immateriale della persona e del gruppo di appartenenza. Non ignora la dialettica che deriva dall’incontro-scontro dei vari gruppi all’interno della logica sistema-sottosistema ma non perde mai di vista il micro nella sua relazione con il macro.
In genere, la glocalizzazione è associata a un modello di business che mira alla relazione con il cliente e alla sua fidelizzazione. E questo è l’altro grande approccio che Centro Servizi PMI, terminato in suo processo di regionalizzazione sta portando avanti: imprese e persone come epicentro dell’agire. E’ finito il tempo del “Ho un prodotto, trovo i clienti” a favore dell’era del “Ho un cliente, gli costruisco un’offerta intorno”. Non può più esistere un approccio diverso; in un mercato – quello attuale – in cui i consumatori, informati e maturi, hanno imparato a scegliere davvero e singolarmente, le strategie massificate di prodotto non sono più funzionali.
E anche da questo punto di vista l’esempio proposto da Centro Servizi PMI è quello della sartorialità e della personalizzazione dei prodotti/servizi in base al target. Un primo strumento a sostegno di questa strategia è il nuovo catalogo 2011, disponibile dal primo dicembre sul sito di Centro Servizi PMI www.cspmi.it
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