Riavviare gli investimenti delle imprese e sostenere l’occupazione attraverso politiche attive del lavoro. Sono queste le due direttrici indicate da Unionservizi Confapi Calabria per combattere la crisi economica e ricominciare un percorso di crescita che faccia guardare al futuro della nostra regione con ritrovata fiducia. Il difficile quadro economico calabrese, aggravato dalla scarsa liquidità delle imprese impone misure urgenti e immediate anche per combattere quello che a giusta ragione viene spesso individuato come il vero cancro capace di divorare il futuro del nostro territorio: la burocrazia.
La Calabria rappresenta in maniera amplificata le difficoltà del nostro Paese nella competizione nazionale ed internazionale e nel confronto con gli altri paesi europei.
Siamo di fronte agli effetti di una crisi eccezionalmente ampia e prolungata: ciò richiede da parte della Regione Calabria un impegno straordinario.
A tale scopo l’UnionServizi Calabria, consapevole dell’ampiezza delle problematiche da affrontare per determinare un permanente sviluppo della Calabria, individua i seguenti interventi prioritari:
- 1. Riavviare gli investimenti delle imprese
Va individuata e promossa una chiara politica di sostegno degli investimenti per le imprese della Calabria. A tal fine l’UnionServizi Calabria propone:
- Introduzione del credito d’imposta per sostenere tutto il sistema produttivo e creare nuova e buona occupazione. Questa tipologia di intervento dovrebbe progressivamente costituire la principale forma di incentivazione per gli investimenti, tenendo conto delle specificità delle piccole aziende.
- Sviluppare un incentivo di tipo negoziale, come il contratto di sviluppo, per gli investimenti medio-grandi, completando l’evoluzione dei vecchi contratti di programma verso modalità più efficienti di funzionamento.
- 2. Sostenere l’occupazione attraverso politiche attive del lavoro
L’UnionServizi ritiene che un’azione altrettanto decisa, con analogo impegno di risorse e con un accordo equivalente, vada realizzata per dare sostegno concreto all’occupazione e, in particolare, al delicato processo di transizione scuola-lavoro, all’occupazione femminile ed al reinserimento lavorativo. Vanno, a questo scopo, messi in campo e finanziati con risorse ordinarie e con fondi strutturali, da individuare nel corso della rimodulazione, strumenti diretti come:
- Un credito d’imposta, opportunamente modulato al fine di incrementare in particolare l’occupazione femminile e giovanile, favorire l’emersione, consentire il reinserimento lavorativo di disoccupati e cassaintegrati. Lo strumento potrebbe essere finanziato con risorse nazionali/regionali, ed essere attuato (per un periodo non inferiore ai 5 anni) mediante credito fiscale per le nuove assunzioni.
- Un progetto specifico per l’occupabilità dei giovani con il potenziamento della formazione/istruzione professionale, secondo le linee guida dell’accordo governo-regioni e parti economiche e sociali sulla formazione, del 17 febbraio 2010. Vi potranno essere implementati: i programmi di formazione nei luoghi produttivi, con priorità per il contratto di apprendistato professionalizzante; i percorsi di tirocinio presso le imprese finalizzati all’occupazione; il rilancio del contratto d’inserimento per gli over 50, allo scopo di ricollocare gli espulsi dai processi produttivi e i disoccupati di lunga durata, nonché misure per contrastare lo stato di inattività soprattutto delle donne, attraverso il part- time e il contratto d’inserimento.
Il Presidente
Francesco Napoli

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