Il progetto di ricerca SOMMACT, Self Optimising Measuring MAChine Tools, iniziato nel Settembre 2009 (cfr. INNOVARE ediz. 4/2009 – 1/2010), ha ormai un anno di vita ed è quindi possibile fare un primo bilancio delle attività svolte e dei risultati conseguiti. Ricordiamo che SOMMACT (www.sommact.eu) è un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea, nell’ambito del 7° Programma Quadro per la Ricerca
e lo Sviluppo Tecnologico, coordinato da una PMI varesina, ALESAMONTI srl, con altri undici partner europei (si veda fig. 1), tra cui: un centro di ricerca, italiano, due università, tre grandi gruppi industriali, quattro PMI ed un’associazione di categoria, CONFAPI-Varese. L’attuale sistema industriale è caratterizzato da forti criticità nella produzione di pezzi meccanici complessi singoli o in piccoli lotti, realizzati con macchine utensili di grandi dimensioni; SOMMACT si pone l’obiettivo di colmare queste inefficienze attraverso lo sviluppo di un innovativo
sistema di controllo, software ed hardware, basato sulla misura degli errori geometrici delle macchine utensili (tramite nuovi sensori integrati nella macchina) e sulla compensazione (con capacità adattative e di selflearning)
degli effetti geometrici dovuti alle variazioni di grandezze fisiche come la temperatura ambiente e la massa dei pezzi (figura 2). Questo sistema consente di migliorare notevolmente l’efficienza produttiva ottenendo numerosi
vantaggi, tra i quali:
– maggiore qualità dei pezzi lavorati grazie a continue compensazioni degli errori geometrici;
– riduzione dei tempi totali di produzione grazie all’integrazione delle attività di lavorazione e di misurazione in macchina (la macchina utensile diventa anche una macchina di misura ovvero una CMM – Coordinate Measuring
Machine);
– acquisizione di conoscenze approfondite sulle deformazioni termo-meccaniche della macchina, utili per l’ottimizzazione della produzione e della manutenzione.
Per portare avanti questo progetto europeo, Alesamonti nel 2009 aveva vinto la concorrenza di altre 600 proposte arrivate da diversi paesi europei. L’impresa varesina si era vista premiare la bontà del progetto con un cofinanziamento alla realizzazione dell’intero progetto (compresa la costruzione di un prototipo) per un totale di 3 milioni e 668mila euro a fondo perso che andrà a coprire circa il 75% del totale dei costi, precisamente 5 milioni e 210mila euro. L’obiettivo, ovvero la realizzazione definitiva di un macchinario da parte di Alesamonti, che sarà sul mercato dopo la fine del progetto (termine del progetto: agosto 2012), consentirà di rivoluzionare la produzione di pezzi meccanici singoli o in piccoli lotti a livello mondiale.
«In questo primo anno è stato compiuto un notevole lavoro di gruppo che ha prima di tutto dimostrato la validità della scelta dei partner di SOMMACT – spiega Gianfranco Malagola, ingegnere responsabile del progetto per Alesamonti Srl -. In ambito tecnico-scientifico possiamo brevemente illustrare i primi risultati ottenuti: sono state condotte numerose prove su macchine utensili e i risultati di queste prove dimostrano che le ampiezze degli errori geometrici dovuti alle variazioni di carico ed alle variazioni della temperatura ambiente superano ampiamente le ipotesi di base del progetto. La ricerca scientifica ha quindi individuato un consistente kit di soluzioni composte da
nuovi sensori innovativi campioni di riferimento e moduli software capaci di affrontare e risolvere le problematiche affrontate dal progetto. Infine, il team di progetto ha concluso che il miglior modo per validare le soluzioni adottate sia quello di realizzare una vera e propria macchina utensile (prototipo-dimostratore) che verrà installata in un ambiente a temperatura controllata capace di simulare le variazioni di temperatura tipiche dei luoghi di produzione e che sarà sottoposta alle opportune variazioni di carico». Il progetto prevede dunque la costruzione di un prototipo denominato “Dimostratore SOMMACT”: una alesa-fresatrice per la produzione di pezzi meccanici complessi capace di realizzare prodotti finiti di alta qualità, riducendo i tempi e i costi ed eliminando gli scarti. «Oggi la produzione in larga serie non appartiene più al mondo industriale europeo che deve invece puntare sull’alta qualità – prosegue
l’ingegner Malagola -. Questo macchinario, una volta realizzato, sarà in grado di operare su pezzi costosi di grandi dimensioni come ad esempio: turbine, riduttori di potenza, corpi di valvole, pompe, motori o grosse carpenterie.
Con le attuali macchine utensili è sempre necessario spostare il pezzo dopo la lavorazione su una macchina di misura per verificare la qualità della lavorazione; se ci sono imperfezioni bisogna riportare il pezzo nell’ambiente di produzione e staffarlo nuovamente sulla macchina utensile, con evidenti perdite di tempo ed energie.
Con il nuovo sistema SOMMACT saranno installati sul macchinario sensori e software avanzatissimi che permetteranno alla macchina di svolgere entrambe le procedure contestualmente senza bisogno di muovere il pezzo. Alesamonti, a cui rimarrà il know-how del progetto, sarà la prima azienda a costruire un esemplare industriale del prototipo e a metterlo sul mercato – continua Malagola – ma anche gli altri partner avranno dei vantaggi: le università, ad esempio, potranno avviare corsi di formazione destinati allo studio e al funzionamento di quel modello di macchina». I risultati della ricerca saranno quindi utilizzati da tutti i partner per migliorare i propri prodotti e servizi offrendo concreti vantaggi competitivi per affrontare i mercati.
Fabio Monti, titolare della Alesamonti srl infine aggiunge: «In attesa che SOMMACT arrivi in produzione e vendita, i nostri attuali prodotti saranno più competitivi grazie alle conoscenze che acquisiremo nel corso della ricerca . Questo è un esempio di quello che le Pmi sono in grado di fare – prosegue Monti con orgoglio – Non abbiamo voluto de localizzare l’azienda e la produzione nonostante le difficoltà ulteriormente aggravate dalla crisi ma abbiamo invece voluto investire sui “cervelli” e sull’innovazione, anche se questi elementi e questa direzione non sono riconosciuti e sostenuti nel nostro Paese. Abbiamo comunque percorso questa strada e siamo stati premiati: vogliamo essere un esempio e una speranza per le tutte le altre Pmi».
Cristina Gualdoni
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