Eccentricità. Tanto eclettica quanto unica. Tinte shock abbinate a tessuti e stili raffinatamente nuovi. Per un’autentica innovazione del più tradizionale degli oggetti d’arredo: la sedia. “L’input progettuale risiede in una costante ricerca estetica, spesso all’insegna della stranezza, dell’eclettismo. Il risultato sconvolge sempre il mondo del gusto e lo eleva verso orizzonti eccentrici e bizzarri che alla fine si tramutano in tendenza”. Conosce bene il mondo del design e della moda Alex Modonutti, sa cosa vuol dire arredare un ambiente con classe ed eleganza e quando il suo estro creativo dilaga in stili tendenzialmente stravaganti, riconosce quell’essenza della tradizione in cui l’azienda di famiglia, Modonutti, affonda le proprie radici.
Dai primi attori dell’industria italiana, è riconosciuta come realtà d’eccellenza. L’azienda fondata da Giordano Modonutti nel 1967, oggi diretta dalla nuova generazione di cui Alex è rappresentante e product manager, raccoglie sotto l’etichetta “sedia friulana” una forza innovativa che spiazza la concorrenza a colpi di design e inedita creatività.
Alla Modonutti gli alti e bassi del mercato odierno non incutono alcun timore. E i numeri parlano da soli. “Il personale interno dell’azienda conta 40 dipendenti ma richiediamo costantemente la collaborazione di una serie di altre imprese in cui lavorano circa 80 addetti – spiega Alex Modonutti -. Le nostre collezioni non sono naturalmente rivolte al solo mercato italiano perché la rotta verso l’internazionalizzazione è già in marcia”.
Un terzo del mercato cui la Modonutti rivolge la propria produzione è statunitense. Ma cresce la domanda in Russia, Francia, Germania, Paesi scandinavi, Danimarca inclusa. Più recente è invece l’ingresso del brand friulano in Gran Bretagna dove “a Londra ci è stato affidato l’allestimento di una serie di grandi eventi con il nostro arredo “made in Friuli” – racconta il giovane imprenditore – dai ricevimenti istituzionali di alto livello alle sfilate delle grandi firme dell’alta modo”.
Tra i 500 modelli delle sedie Modonutti, realizzate al 95% con legno di faggio, una versione dorata ha fatto accomodare anche gli ospiti della Casa Bianca durante l’amministrazione Clinton. Le chairs Modonutti hanno fatto sedere i grandi della terra al vertice G8 a San Pietroburgo. Personalità della moda e dello spettacolo come Vivian Westwood hanno preso posto in sedie firmate Modonutti.
In Italia, oltre le commesse per il Grand Hotel Villa d’Este a Cernobbio o per il Four Season della Sheraton di Milano, i migliori capitani dell’industria italiana come Gianni Agnelli o Marco Tronchetti Provera hanno condiviso un incontro seduti in sedie create dall’azienda di Cividale.
Fra i modelli che hanno dato espressione alla creatività di Alex Modonutti “la sedia di Marilyn, con un imprimitur in stile Warhol, ha lo schienale in pelle ed è dipinta a mano ed è stata creata anche in jeans, tessuto emblema della modernità”. Di fatto, però, la creazione più importante Modonutti rimane sempre la sedia Luigi XV Medaglione, a confermare che l’innovazione autentica non può che nascere dal tradizionale.
Il Distretto della Sedia in cui opera
Gli imprenditori e le loro aziende si trovano davanti quello che già si ipotizzava da tempo e, logicamente, chi ha saputo essere lungimirante oggi riesce a difendersi dalla morsa della crisi e ad affrontare lo scompenso dei mercati.
E’ necessario rivalutare e valorizzare la cultura aziendale degli imprenditori del territorio che hanno sempre saputo stare sul mercato, gestendo l’impresa nelle sue complessità e portando degli esempi di modelli di sviluppo sia di business che sociale all’interno dei distretti produttivi.
Si deve trovare il modo di duplicare modelli di insegnamento da diffondere nelle scuole e nelle università facilitando così l’immediato inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
In questo modo saranno salvaguardate l’arte, la cultura, la sartorialità, la tradizione artigianale che contraddistinguono il Friuli.
Il Distretto della Sedia è stato un esempio di successo in tutto il mondo e con il suo prodotto, la sedia, ha saputo consolidare importanti relazioni commerciali con i più grandi poli del business mondiale, una realtà paragonabile dieci anni fa alla silicon valley.
Il Distretto come caso di studio in tutto il mondo che ha catalizzato l’interesse dei maggiori buyers internazionali dei più prestigiosi nomi della cultura industriale, del design, del marketing, della politica e dell’imprenditoria Italiana. Forse si poteva fare qualche cosa di più valorizzando la cultura del territorio nelle sue più diverse espressioni, e questo avrebbe permesso di contare ancora oggi su un Distretto forte e competitivo in cui operano artigiani e imprenditori che hanno saputo essere grandi innovatori, che hanno creduto e continuano a credere nelle loro aziende e che oggi avrebbero bisogno anche del supporto di una politica industriale per rilanciare l’economia del settore con linee di indirizzo e strategie per lo sviluppo e la crescita.
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