La storia della Alesamonti srl di Barasso, in provincia di Varese, rappresenta un modello di assoluta eccellenza per il mondo delle PMI.
Alesamonti, infatti, è una piccola realtà industriale con circa 50 addetti, specializzata nella produzione di fresatrici e alesatrici.
Circa tre anni fa Fabio Monti, titolare dell’azienda, decise coraggiosamente di investire tempo e denaro in innovazione tecnologica, mettendo così le basi di quello che oggi si chiama progetto SOMMACT (Self Optimising Measuring Machine Tools) approvato e cofinanziato dall’UE nell’ambito del 7° Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico.
La cosa più straordinaria è che il progetto (che fa parte dei 7 approvati dalla Commissione Europea su 65 presentati) è coordinato proprio dalla piccola PMI di Barasso, che in qualità di capofila guiderà un prestigioso consorzio europeo composto da altri 11 partner, di cui 3 grandi gruppi industriali, 4 PMI, due Università, un centro di ricerca e una associazione di categoria, CONFAPI VARESE, nel ruolo di divulgatore del progetto.
Sommact ha l’ambizioso obiettivo di realizzare un prototipo di macchina utensile in grado di valutare durante la produzione i propri errori geometrici e di compensarli autonomamente.
Il progetto, che durerà 36 mesi e che ha ottenuto un cofinanziamento di 3,6 milioni di euro, porterà ad una vera e propria rivoluzione nel mondo della produzione industriale e sarà capace di migliorare la competitività dell’industria europea del settore.
I 12 partner hanno dato il via ai lavori nei giorni 26 e 27 ottobre scorsi, presso il centro “Le Robinie” di Solbiate Olona (VA) per il Kick Off Meeting: il primo incontro ufficiale nel quale sono stati definiti i compiti di ciascuno e gli step futuri del progetto.
Fabio Monti, durante la presentazione ufficiale di SOMMACT alla stampa, ha dichiarato che una delle maggiori difficoltà per le PMI italiane di intraprendere un progetto europeo di questo tipo è la mancanza assoluta di aiuti pubblici ai costi di presentazione del progetto che, in caso di bocciatura, rimangono a carico dell’azienda.
In altri paesi europei invece (come la Spagna) lo Stato contribuisce direttamente ai costi per la partecipazione alla gara, incentivando quindi le PMI virtuose che intendono partecipare a questi bandi europei.
In Italia soltanto in caso di approvazione del progetto il MIUR riconosce un premio di 25.000€ al vincitore, lasciando però “a bocca asciutta” tutte le aziende che non hanno ottenuto l’approvazione.
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