Il testo estratto dal documento intitolato “Le PMI nell’era dell’IA: diffusione, opportunità e prospettive” della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e Confapi fornisce un’analisi dettagliata sull’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) tra le piccole e medie imprese (PMI) italiane. Ecco i punti salienti del documento:
Sintesi dell’indagine
- L’indagine, condotta tra il 22 aprile e il 6 maggio 2024, ha coinvolto 488 PMI italiane, principalmente del settore manifatturiero.
- L’obiettivo era di comprendere il sentiment e l’orientamento delle PMI verso l’IA, considerata una tecnologia in rapida diffusione con significativi impatti economici e sociali.
- Le PMI dimostrano interesse verso l’IA, con il 47,6% delle aziende che esprime curiosità e il 29,1% un elevato livello di interesse dovuto alla consapevolezza delle potenzialità e dell’utilità dell’IA per la crescita aziendale.
Diffusione dell’IA
- L’11% delle PMI ha già sviluppato sistemi di IA e il 29,7% è attualmente impegnato in iniziative legate all’IA, che includono progetti pilota (9,1%) e attività informative e formative (13,9%).
- La scarsa conoscenza dei nuovi sistemi penalizza una maggiore diffusione dell’IA: il 48,6% delle PMI non ha sviluppato iniziative a causa della mancanza di informazioni sulle possibili applicazioni e rischi.
Applicazioni dell’IA:
- Le applicazioni più comuni includono l’analisi dei dati (29,7%), l’automazione dei processi (17,4%), l’assistenza alla clientela tramite chatbot (15,5%), la personalizzazione dei servizi (14,2%) e la sicurezza informatica (11,8%).
- Applicazioni meno comuni includono l’analisi predittiva (7,2%) e la gestione delle risorse umane (4,3%).
Impatto sul lavoro:
- L’introduzione dell’IA potrebbe migliorare la produttività (41,4%), ridurre i carichi di lavoro (42,9%) e sostituire attività ripetitive (39,1%), migliorando complessivamente la qualità del lavoro (32,6%).
- Tuttavia, esistono anche rischi, come lo spiazzamento dei lavoratori meno digitalizzati (42,6%).
Prospettive occupazionali:
- Il 52% delle PMI intende investire in IA nei prossimi tre anni e solo il 6,3% prevede una riduzione del personale. La maggioranza ritiene che i livelli occupazionali rimarranno invariati (48,3%) o aumenteranno (45,5%).
Sfide e formazione:
- La mancanza di competenze tecniche e specialistiche è il principale ostacolo alla diffusione dell’IA (47,7%). La formazione è ritenuta lo strumento principale per supportare lo sviluppo dell’IA e mitigare i rischi (43,1%).
Principali ostacoli che le PMI incontrano nell’adizione dei sistemi di IA, 2024 (val. %)
In sintesi, il documento evidenzia un crescente interesse e adozione dell’IA tra le PMI italiane, nonostante le sfide legate alla mancanza di conoscenze e competenze specifiche. La formazione continua e l’adozione di normative e linee guida etiche sono considerate fondamentali per un utilizzo sostenibile e antropocentrico dell’IA.
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