Ogni anno i disastri naturali e le crisi politiche causano vittime e considerevoli danni economici in tutto il mondo. Il “Rapporto Statistico Annuale sui Disastri” del 2011 riporta 332 catastrofi naturali, meno della media dei disastri avvenuti tra il 2001 e il 2010 (384). Tuttavia, l’impatto umano ed economico dei disastri del 2011 è stato notevole, causando vittime per un totale di 30 773 persone e coinvolgendo 244.7 milioni di persone in tutto il mondo. I danni economici causati dai disastri naturali ammontano a circa 366,1 miliardi di dollari, i più alti mai registrati.”
La scienza e la tecnologia possono offrire strumenti importanti per migliorare la preparazione e la risposta ai disastri naturali e a quelli causati dall’uomo. In questo settore il Joint Research Centre (JRC) – il servizio scientifico della Commissione Europea – conduce diversi progetti di ricerca scientifica che spaziano dalle tecnologie per la gestione delle crisi all’ingegneria civile, dall’uso dei dati satellitari all’analisi automatica delle informazioni presenti sul web.
Una migliore preparazione ai disastri
Il più delle volte è difficile o impossibile prevedere i disastri naturali, ma molto si può fare per evitare danni e vittime attraverso l’identificazione dei rischi e l’allerta precoce. Ad esempio, la prospettiva di ondate di calore sempre più frequenti potrebbe essere ben accolta nei paesi del nord Europa, ma le ondate di calore costituiscono un grande rischio per le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani nelle città. Bisogna prendere misure preventive adeguate perché, come dice un detto popolare, “non esiste il brutto tempo, ma solo vestiti sbagliati”.
E’ scientificamente impossibile prevedere il luogo e l’intensità dei terremoti, ma siccome la maggior parte delle perdite umane a seguito di un terremoto sono causate da costruzioni inadeguate, è proprio sulla sicurezza degli edifici che si può e si deve intervenire. Presso il Laboratorio europeo per le verifiche strutturali (ELSA), il JRC valuta la vulnerabilità degli edifici e di altre infrastrutture civili e sviluppa appropriate metodologie per rendere gli edifici resistenti agli eventi sismici ma anche alle esplosioni o ad altri incidenti.
I ricercatori europei studiano anche la vulnerabilità delle reti dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni e quella degli stabilimenti industriali. Questo lavoro include, ad esempio, lo studio dell’impatto di eventi spaziali come le tempeste geomagnetiche sui ricevitori satellitari del Sistema globale di navigazione satellitare (GNSS), che sono uno strumento chiave per determinare l’ora precisa e sincronizzare diverse infrastrutture critiche.
Per quanto riguarda le crisi e le emergenze sanitarie, il JRC sviluppa diversi strumenti che, attraverso l’analisi delle informazioni pubblicamente disponibile in rete, aiutano ad identificare precocemente le minacce emergenti. Ad esempio il sistema Monitor dei media europei (EMM) è in grado di analizzare automaticamente le notizie pubblicate su internet in diverse lingue, il che può essere utile per identificare rapidamente situazioni di instabilità socio-politica. Sulla base della stessa tecnologia, il Sistema per l’informazione medica (Medisys), invece, può identificare con un certo anticipo potenziali minacce alla salute pubblica.
Siccità, inondazioni e incendi – I disastri naturali non hanno confini
I sistemi di previsione e di allerta precoce basati su evidenze scientifiche costituiscono un elemento essenziale per poter prendere decisioni ragionate. Essi forniscono alle autorità competenti e alle organizzazioni che gestiscono l’emergenza un tempo prezioso per intraprendere le necessarie misure di preparazione e per decidere e coordinare le azioni di intervento.
Il JRC analizza la siccità, il degrado dei terreni e la desertificazione sia a livello regionale sia a livello globale. A questo proposito, si sta sviluppando un Osservatorio europeo per la siccità (EDO) che fornirà una visione tempestiva e coerente delle situazioni di siccità in tutta Europa, mentre le autorità nazionali, regionali e locali forniranno informazioni più dettagliate sulla rispettiva zona geografica.
Il Sistema europeo di consapevolezza delle inondazioni (EFAS) è un sistema di allerta precoce che può prevedere le potenziali inondazioni in Europa con un anticipo fino a dieci giorni, offrendo così un sistema complementare ai vari sistemi di previsione nazionali dei paesi membri dell’UE per facilitare il coordinamento nel caso di inondazioni che interessano più paesi europei. EFAS è ora un sistema completamente operativo, gestito da varie entità internazionali, nazionali e regionali. Sulla base della positiva esperienza maturata con questo sistema, il JRC sta anche sviluppando il Sistema globale per la consapevolezza delle inondazioni (GLOFAS) che può prevedere a livello globale le inondazioni su vasta scala con più di quindici giorni di anticipo. Un altro sistema sviluppato dal JRC, il Sistema globale per l’identificazione delle inondazioni (GFDS), invece usa i dati provenienti dalle osservazioni satellitari in tempo reale per fornire informazioni sull’impatto e sull’estensione delle inondazioni che interessano più paesi. Questi due sistemi insieme offrono un importante supporto per il coordinamento degli aiuti internazionali.
Gli incendi avvengono regolarmente in tutta Europa e si prevede che in futuro i danni derivanti dagli incendi aumenteranno. Il JRC ha sviluppato il Sistema di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS) che fornisce previsioni fino a sei giorni in anticipo e informazioni costantemente aggiornate sugli incendi in corso e sui danni causati in Europa.
Allerta rapida su scala globale
Sviluppato insieme alle Nazioni Unite, il Sistema globale per l’allerta e il coordinamento (GDACS) è una piattaforma web che monitora e allerta in caso di terremoti, tsunami, inondazioni, eruzioni vulcaniche e uragani. In caso di eventi di una certa importanza, GDACS manda automaticamente una e-mail, un fax o un sms di allerta alle organizzazioni internazionali che gestiscono l’emergenza. Mettendo insieme le informazioni sull’evento, sulla popolazione che vive nell’area interessata e sulla sua vulnerabilità, GDACS è in grado di stimare il livello di allerta, valutando se l’evento può potenzialmente trasformarsi in una catastrofe che necessiti di intervento umanitario internazionale. GDACS comprende anche il Sistema di valutazione e modellizzazione degli tsunami sviluppato dal JRC, che è in grado di stimare molto rapidamente l’altezza e il tempo di spostamento dell’onda tsunami. Nel momento in cui GDACS riceve i dati relativi ad un terremoto ovunque nel mondo, uno scenario precalcolato sulla base degli tsunami avvenuti nel passato fornisce un prezioso aiuto per valutare in tempi rapidi la probabilità che tale terremoto provochi uno tsunami.
Rispondere e reagire ai disastri
Quando avviene un disastro è fondamentale avere nel più breve tempo possibile le informazioni relative al luogo esatto, all’intensità dell’evento e alla severità dei danni causati per poter organizzare efficacemente gli interventi di salvataggio e primo soccorso ma anche quelli di recupero e ricostruzione.
Il JRC coordina dal punto di vista tecnico il “servizio di gestione dell’emergenza” (GIO-EMS) del programma europeo GMES (Global Monitoring for Environment and Security), che fornisce tempestivamente a tutti gli attori coinvolti nella gestione dell’emergenza accurate informazioni geospaziali e mappe derivate da osservazioni satellitari insieme a dati raccolti sul luogo, qualora disponibili.
Nel 2008 la Commissione Europea, le Nazioni Unite e la Banca Mondiale si sono impegnate a collaborare per un migliore coordinamento delle rispettive capacità di risposta ai disastri e di pianificazione degli interventi di recupero. Il JRC ha contribuito a questo processo attraverso l’elaborazione di una “guida per la valutazione dei bisogni post-disastro (PDNA framework)” indirizzata ai decisori politici, per facilitare il lavoro di pianificazione degli interventi di recupero. La guida comprende le metodologie elaborate dal JRC per la valutazione dei danni attraverso l’analisi di dati satellitari o aerei, così come strumenti sviluppati dagli altri partner dell’iniziativa per specifici settori di intervento. Una delle prime occasioni in cui è stato fatto ampio uso di dati satellitari per la valutazione dei danni è stato il terremoto di Haiti del 2010. In questo caso il JRC, insieme ad altri partner internazionali, analizzando immagini satellitari ed aeree pre- e post-disastro ha potuto produrre, nei giorni immediatamente successivi al terremoto, una prima stima dei danni seguita, nelle settimane successive, da una valutazione dettagliata dei danni che ha contribuito allo sviluppo del Piano nazionale di azione per il recupero e lo sviluppo di Haiti.
Il 7 e 8 novembre 2012 si è tenuto a Bruxelles un seminario scientifico sui disastri naturali ‘Bridging Science-Based Early Warning And Early Action Decision Making’, organizzato congiuntamente dal JRC e dal UK Met Office.
Il seminario ha visto esperti in previsioni e allerta precoce confrontarsi e scambiare buone pratiche con operatori del settore e consiglieri politici. L’obiettivo era quello di colmare la distanza tra le organizzazioni scientifiche e quelle operative e tra le diverse discipline per migliorare la preparazione e la risposta ai disastri che hanno un impatto socio-economico sempre maggiore. I partecipanti hanno concordato sulla necessità di un approccio alla gestione dei disastri più olistico, integrato e multidisciplinare, nonché sulla necessità di lavorare insieme in modo più coerente per far si che il contributo della scienza alla gestione dei disastri abbia sempre maggior rilevanza.
A cura di Berta Duane
Joint Research Centre
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