Il Fapi, Fondo per la Formazione delle Piccole e Medie Imprese di Confapi, ha celebrato come meglio non si poteva il ritorno al timone del suo presidente Paolo Galassi, dopo la pausa forzata a seguito del grave infortunio occorsogli. Il 22 marzo a Venezia, infatti, nella prestigiosa cornice di Palazzo Grassi, si sono svolti i lavori del convegno “Formazione e lavoro: investire sul futuro”, organizzato da Fapi con la fattiva e preziosa collaborazione delle parti sociali che costituiscono il Fondo: Confapi, CGIL, CISL e UIL.
Il giorno prima, sempre a Venezia, si era tenuta l’Assemblea dei soci del Fondo, che aveva per l’appunto riportato Paolo Galassi alla guida di Fapi, dopo alcuni mesi di reggenza assicurata con autorevolezza e con esemplare equilibrio da Iosto Puddu.
La scelta di Venezia, città simbolo della cultura in Italia, ha riconfermato l’impostazione data da Galassi a fondamento del Piano di comunicazione e marketing del 2010, incentrata sul rapporto di stretta interconnessione tra le politiche d’impresa, la formazione continua e la cultura, intesa come crescita e miglioramento globale dell’individuo. Proprio a Palazzo Grassi, in collaborazione con la fondazione Francois Pinault, si erano tenute, nel corso del 2010, le conferenze su arte e letteratura con prestigiosi nomi della cultura italiana ed europea, sponsorizzate da Fapi.
La giornata di martedì 22 marzo si è aperta con una tavola rotonda alla quale hanno preso parte, oltre al presidente Galassi, Salvatore Barone per la CGIL, Paolo Carraro per la CISL e Marco Massera per la UIL. In una sala gremita da oltre 250 persone, tra imprenditori di Confapi, esponenti del sindacato nazionale e operatori della formazione, sono stati affrontati e dibattuti i temi della bilateralità come strumento fondamentale di crescita e rafforzamento delle strategie di politica industriale per le PMI, nell’ambito delle quali la formazione continua costituisce uno degli assi portanti.
“La bilateralità va intesa come uno strumento, non come un obiettivo. Un’impresa è tale perché è il frutto dell’impegno dell’imprenditore e della collaborazione dei lavoratori – ha sottolineato Galassi – infatti è proprio da questa capacità di lavorare in sinergia che nasce la potenzialità dell’impresa”.
Barone per la CGIL si è soffermato in particolare sull’importanza della formazione finanziata da Fapi nelle aziende in stato di crisi, Carraro della CISL ha ricordato l’efficacia dell’intervento formativo realizzato dal Fondo sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e Massera per la UIL ha sottolineato come il ricorso alla formazione continua dei lavoratori occupati costituisca un fattore di crescita sia per la competitività delle imprese sia per l’occupabilità dei lavoratori.
E’ stato ricordato come complessivamente, dal 2005 il Fondo per la formazione delle piccole e medie imprese di Confapi abbia finanziato attività di formazione, Piani e progetti formativi aziendali e interaziendali, per circa 150 milioni di Euro, risultando il fondo di formazione italiano che ha impiegato la più alta quota percentuale di risorse a disposizione per finanziare le attività formative delle aziende e dei lavoratori aderenti (dati del Ministero del Lavoro). Solo negli ultimi tre anni, Fapi ha erogato risorse per 73 milioni di Euro, formando circa 100.000 lavoratori.
“E’ davvero finita l’epoca della contrapposizione tra le parti datoriale e sindacale – ha concluso Galassi – La crisi ci ha insegnato quanto sia fondamentale garantire un dialogo aperto e concreto, nell’interesse dell’intero sistema industriale italiano”.
La mattinata dei lavori, dopo la tavola rotonda, si è conclusa con la cerimonia di premiazione dei 31 vincitori delle borse di studio e dei premi di laurea istituiti da Fapi nell’ambito del Piano Marketing 2010. I giovani, provenienti da tutta Italia, sono dipendenti o figli di dipendenti di aziende associate al Fapi che hanno conseguito con profitto un diploma di studi superiori o che hanno presentato e discusso una tesi di laurea su temi attinenti la formazione continua. I premi e le borse di studio, del valore di 3.000 euro l’una, sono stati consegnati ai ragazzi nel corso di una suggestiva cerimonia dal presidente Galassi e dal vicepresidente di Fapi Giuseppe Briano. L’iniziativa di Fapi a favore dei giovani, salutata con grande favore dal ministro per le politiche giovanili Giorgia Meloni, che ha indirizzato al convegno un lungo messaggio di saluto e di apprezzamento, è la dimostrazione più tangibile di come il Fondo per la formazione delle piccole e medie imprese intenda dare concretezza allo slogan del convegno veneziano: “investire sul futuro”. I giovani che escono dalle scuole per intraprendere un percorso universitario o per affacciarsi sul mondo del lavoro, sono il futuro del Paese: incoraggiarne e sostenerne finanziariamente l’impegno, in uno spirito di stretta interconnessione tra scuola e lavoro, tra cultura e lavoro, significa credere che l’investimento sulle nuove generazioni sia una delle carte vincenti per aiutare l’intero sistema Paese a intraprendere un nuovo cammino di crescita e di sviluppo.
Soprattutto in una fase storica del nostro Paese caratterizzata dalla perdurante crisi economica e occupazionale, e da obiettive difficoltà delle finanze pubbliche a supportare adeguatamente il mondo della scuola, della cultura e della formazione, l’intervento di Fapi crediamo rappresenti un bel segnale di come il mondo della piccola impresa e del sindacato intende giocare la sua parte nella ripresa.
Dopo il momento di festa, che ha coinvolto i giovani e le loro famiglie, i lavori del convegno veneziano di Fapi sono ripresi nel pomeriggio con la sezione dedicata alle Categorie. Imprenditori del sistema Confapi e sindacalisti di CGIL, CISL e UIL di tutta Italia hanno ragionato e dibattuto assieme sui temi delle politiche industriali, dei fattori di crisi e delle prospettive di sviluppo.
La sapiente regia del giornalista David Parenzo ha trasformato quella che rischiava di diventare una passerella di testimonianze, in un vero e proprio talk show, dove gli interventi dei testimonial delle due parti si sono alternati alla proiezione di brevi filmati dedicati alle diverse categorie d’impresa.
Dalle testimonianze, in video e di persona, degli imprenditori di Confapi emerge un sistema molto articolato, di imprese medio-grandi, piccole e anche piccolissime: un microcosmo che va dalle forniture di grandi impianti in tutto il mondo ai semplici servizi di pulizie e sorveglianza, ma tutte accomunate da un leit motiv comune: la centralità della formazione continua per la crescita e lo sviluppo dell’azienda e dei suoi lavoratori.
Così, per il settore alimentare, forse uno dei meno toccati dalla crisi in corso, Giorgio Zubani, titolare della Valledoro di Brescia, leader nel mercato dei prodotti da forno, ha sottolineato come l’innovazione di prodotto, necessaria a mantenere l’impresa italiana sul mercato globale, sia strettamente legata alla formazione delle maestranze.
Carlo Martino, patron della Tecnomec Engineering di Bari, ha illustrato le performance di un’azienda di successo del mezzogiorno d’Italia: piattaforme offshore e centrali di cogenerazione, sofisticati sistemi di pompe idrauliche e impianti di dissalazione – ad esempio a Dubai: un’attività ad alto contenuto tecnologico dove la collaborazione con il mondo universitario e della ricerca e la formazione professionale interna all’azienda giocano un ruolo di primo piano.
La stessa attenzione all’innovazione, alla certificazione anche non obbligatoria per legge e alla collaborazione con i centri di ricerca, è alla base delle politiche d’impresa dell’emiliana Carlo Riccò e figli, azienda di punta del settore chimico-plastico di Confapi, con la sua produzione di poliesteri insaturi non derivati dal petrolio. La formazione continua finanziata da Fapi, con particolare attenzione ai temi dell’ambiente e della salute, ci restituisce un’azienda in cui incidenti e infortuni sono oggi pari allo zero per cento.
In un settore in crisi, quello della grafica e stampa, la Quadrifolio di Bergamo, garantisce, dietro la spinta innovatrice del titolare Francesco Poloni, una costante attenzione alla formazione tecnica mirata al costante miglioramento e alla qualità del prodotto.
E una piccolissima azienda del sud, la Osanet di Catania, nata dall’intraprendenza di Gaetano Tassone, si muove oggi nel settore dell’informatica passando dall’attività di distribuzione di prodotti maturi delle grandi multinazionali del settore e quella della produzione e sviluppo di applicativi personalizzati per il cliente. Una grande attenzione ai giovani, alla ricerca universitaria e alla cultura d’impresa fanno di questa microimpresa un testimone vincente sul mercato globale.
Piccola azienda, ma dalle grandi ambizioni di crescita e di sistema, è un’altra azienda del mezzogiorno d’Italia, la Framini di Cosenza. Il suo fondatore e presidente, Francesco Napoli, ha ringraziato il Fapi per aver dato un impulso fondamentale, con il finanziamento di progetti formativi mirati, all’evoluzione di un’impresa dinamica, che dal settore delle pulizie industriali ha allargato il suo raggio di azione ai servizi di sorveglianza, sicurezza e gestione della mobilità, con l’ambizione di creare una rete di imprese di servizi in Calabria, in una logica di distretto produttivo e con un surplus etico di contrasto alla concorrenza sleale e all’economia sommersa.
Testimonial di alta qualità del prodotto e del processo è la Opac di Torino, che sotto la guida di Luca Sacco, ha allargato il raggio della propria produzione dalle carrozzerie di autovetture di alta gamma agli allestimenti nautici, realizzati in fibra di carbonio. Specializzata su prodotti on demand, con costante attenzione alla qualità totale e alle esigenze del cliente, Opac ha conseguentemente intrapreso un percorso di formazione continua interno all’azienda, incentrato su progetti formativi di elevato contenuto tecnico.
Altra musica, ma sempre con grande attenzione alla qualità del prodotto, per l’azienda di Patrizia Borgheresi, piccola ma aggressiva azienda del settore tessile, uno dei più toccati dalla crisi a seguito della formidabile concorrenza dei nuovi mercati cinese e indiano. Consapevole del grande patrimonio costituito dal Made in Italy nel mondo, l’azienda toscana ha puntato sin dall’inizio sulla formazione delle maestranze, convinta che innovazione voglia dire non solo tecnologia e politiche dei materiali, ma anche crescita dei lavoratori, del fattore umano, così importante soprattutto nelle piccole e medie imprese.
E infine, nel settore delle macchine utensili, la testimonianza di Valeria Giacomoni, al timone della Sica di Ravenna, che dalla produzione di serrande e infissi è passata oggi alla produzione di macchinari per la lavorazione di tubazioni in plastica per condotte, con grande sviluppo sui mercati esteri (esporta il 90 per cento della produzione), segnatamente la Germania. Titolare di oltre 16 brevetti, l’azienda ha puntato moltissimo sulla formazione continua del personale, che considera necessaria e irrinunciabile.
Un panorama, quindi, di grande attenzione alla formazione continua erogata da Fapi da parte delle imprese di tutte le categorie e settori merceologici in cui si articola il variegato mondo delle PMI di Confapi, nella precisa consapevolezza che innovazione e formazione vanno di pari passo nello sviluppo e nella crescita dell’impresa italiana.
Giorgio Tamaro
Direttore Fapi

Per contattare la redazione di Innovareweb :
Via Spadolini 7, 20141 – Milano
Tel. +39 02 864105