Profumi, rumori e scambio di idee nella fabbrica automatica
L’editoriale di Carlo Marchisio – https://www.linkedin.com/in/carlomarchisio/
Industry 4.0 Design settembre
L’attuale pandemia ha velocizzato, volenti o nolenti, questa attitudine dell’uomo tecnologico: il digitale, da scelta libera, si avvia a rendersi naturale presso ogni settore della nostra vita quotidiana. Ciò ha prodotto, inevitabilmente, uno straordinario incremento dei sistemi tecnologici al punto che ognuno di noi ne utilizza o ne dispone in quantità durante la giornata, e ciò al di là delle differenze sociali, anagrafiche o di attività lavorativa. Conferenze virtuali, videoconferenze, e-mail sono i nostri elementi di contatto giornalieri per parlare e presentare l’automazione nei vari settori industriali. Però a fine giornata se ci fermiamo a riflettere per pochi minuti ci accorgiamo che ci viene a mancare una parte importante della visione della fabbrica automatica che eravamo abituati a conoscere. Ho potuto visitare nella mia attività professionale centinaia di fabbriche e posso confermare di aver imparato ed apprezzato moltissime attività produttive con elevata automazione che prima della visita mi erano sconosciute. Ho parlato con gli utilizzatori degli impianti/macchinari che grazie all’automazione hanno potuto sviluppare processi e soluzioni affidabili che prima non era possibile implementare. Le tecnologie industry che ci vengono presentate in forma digitale come IIoT, Big Data, Cloud, KPI, MES, PLM, SCADA possiamo vederle applicate praticamente nella visita in fabbrica con la conferma dai diretti utilizzatori ed operatori che possono presentare le performance ottenute sulle macchine operatrici. In fabbrica si possono apprezzare i profumi con il digitale no. In un’azienda che produce caffè, una delle bevande più bevute al mondo, il nostro olfatto è stimolato in modo positivo. Con lo schermo di un computer non riusciremo mai a simulare questa sensazione. Entrando in una azienda produttiva si rimane affascinati dall’atmosfera prodotta dall’automazione ed anche il rumore del macchinario operativo fa da corollario a questo bellissimo contesto di tecnologia e di genialità produttiva. Una macchina di packaging che produce centinaia di confezioni di merendine al minuto mette assieme una simbiosi di rumore meccanico legato alla visione delle colorite scatole che sfrecciano sul nastro trasportatore. Visitando una azienda che produce pneumatici si sente immediatamente il persistente “odore di gomma” materia prima utilizzata per costruire questo importante componente automobilistico. Questi profumi ed i rumori della produzione sono poi “mescolati” con le conversazioni di automazione sviluppate con i funzionari che si occupano delle linee produttive: direttori stabilimento, responsabili tecnici e di manutenzione. Si innescano approfondimenti tecnologici utilissimi per conoscere meglio l’applicazione. Nessun computer o sistema digitale può essere così preciso e stimolante e non sarebbe poi assolutamente in grado nel rispondere alle nostre domande in real time. Ho potuto poi essere protagonista anche in una fabbrica di cioccolatini di ricevere dal caporeparto alcuni di deliziosi dolciumi e di assaporarli direttamente sulla linea di confezionamento. Questa è un’altra “dolce opportunità” che non mi è concessa con i sistemi digitali. Ci auguriamo tutti di poter ritornare al temine della pandemia alla visita delle fabbriche automatiche per apprezzare i profumi ed i rumori indispensabili per la nostra vita quotidiana sempre molto indirizzata verso l’automazione.
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