RIFORMA ITS: UN VALIDO SOSTEGNO PER L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
di Carlo Marchisio
La riforma del sistema ITS è una delle attività previste nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con lo scopo di definire la posizione degli ITS nel contesto italiano dell’istruzione professionale, incrementando la presenza esecutiva nel mondo industriale di ogni regione italiana. La Camera dei Deputati ha approvato il testo del disegno di legge relativo alla “Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore”. Gli ITS diventano riferimenti strategici per tutte le politiche industriali e del lavoro che deve mirare all’ unione degli investimenti tecnologici e i nuovi modelli organizzativi, e sullo sviluppo di attività di formazione e di riqualificazione di tali processi innovativi. Questa integrazione iniziale tra investimenti in capitale tecnologico e capitale umano sarebbe opportuno applicarla nel Piano Transizione 4.0 indicato dal PNRR, in modo da accelerare uno sviluppo intenso di nuove tecnologie, molto complesso senza la disponibilità di tecnici con opportune competenze. È importante la capacità dell’impresa di attivare nelle fabbriche le innovazioni tecnologiche disponibili: una attività complessa senza gli opportuni investimenti nel mondo lavorativo. L’augurio è che la riforma ITS permetta di agevolare una importante opportunità unita ad altre tematiche nazionali, per esempio con le politiche industriali legate alla trasformazione digitale. Si attiverà il cambiamento del nome degli ITS: da Istituti Tecnici Superiori, a Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy). Spesso mescolati con gli istituti tecnici di istruzione secondaria superiore (noti come ITIS), gli ITS rischiavano di essere identificati per didattica secondaria, destinati solamente ai diplomati tecnici. La necessità era quindi di agevolare l’identità positiva verso i futuri diplomati. In merito si è molto discusso e numerose sono state anche le proposte messe in campo. La riforma entrata in vigore unisce all’ Academy con il ben noto acronimo ITS, modificando però il termine “tecnico” con “tecnologico”. Un mutamento importante: il vocabolo “tecnico” sta ad identificare ciò che è relativo alle applicazioni e realizzazioni pratiche di una scienza o di una disciplina, mentre “tecnologico” è legato alla tecnologia. Riteniamo questi aspetti molto rilevanti e la scelta di questi punti di riferimento è molto utile per unire sempre di più questo sistema verso la creazione di professionalità in grado di gestire l’innovazione tecnologica nel mondo industriale, mentre praticamente la posizione dei diplomati ITS è stata basata quale accessibilità di congiungere esperienze teoriche e competenze pratiche, senza aver sviluppato l’uso di una specifica tecnologia. Si potrà attingere tramite i nuovi ITS nuove forze lavorative per il settore produttivo. La speranza del mondo industriale è che questa riforma permetta di compensare la difficile e radicata ricerca di personale esperto per l’automazione di fabbrica.
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