Il modello Co-act EGP-C, un gripper collaborativo che negli ultimi due anni è stato montato su cobot di tutte le principali marche, è ora disponibile in una versione per i cobot della casa del sol levante.
Di Silvano Corridolo
Quello della robotica è uno dei settori tecnologici in maggiore crescita, con un incremento medio nel quinquennio 2013-2018 del 19% (dato International Federation of Robotics). All’interno del comparto esiste però una nicchia che riporta risultati ancora migliori: parliamo della robotica collaborativa, costituita da macchine piccole, leggere, relativamente economiche, molto facili da programmare (e riprogrammare per adibirle a nuovi task) ma soprattutto con l’allettante caratteristica di poter lavorare fianco a fianco con operatori umani, invece che rinchiusi in gabbie di sicurezza (di qui il nome di “cobot”, ovvero Collaborative Robot). Il robot collaborativo risulta particolarmente adatto alla realtà tipica del tessuto produttivo italiano, fatto di Pmi che devono automatizzare produzioni in piccola serie, con frequenti variazioni alle linee di produzione, magari hanno bisogno di sostituire parte degli addetti con robot per poter garantire il distanziamento in fabbrica e, ovviamente, non hanno budget per investimenti colossali.
Una delle considerazioni più importanti da fare, quando si acquista un cobot, è capire se dispone di tutti gli strumenti e gli accessori che servono per metterlo in grado di operare sulla nostra linea di produzione. La disponibilità di pinze, o “gripper”, è una delle prime a essere sondata. Ecco perché è importante l’annuncio congiunto fatto qualche giorno fa da Mitsubishi (www.mitsubishielectric.com), fra i maggiori produttori giapponesi di robotica, e Schunk (www.schunk.it), azienda tedesca specialista nelle tecnologie di presa. L’annuncio riguarda la disponibilità sui cobot Mitsubishi della famiglia Melfa Assista di una versione dedicata della pinza collaborativa Schunk Co-act EGP-C. Si tratta di un gripper super collaudato, già disponibile per la maggior parte delle piattaforme robotiche collaborative. Esso è stato realizzato utilizzando come nucleo il gripper parallelo “tradizionale” modello EGP, che però è stato rivestito con una scocca di nuova concezione. Quest’ultima non ha una funzione puramente estetica e di protezione dagli urti: le sue forme curve e gli spigoli smussati eliminano il pericolo di ferire le persone in caso di urto, la fascia di LED consente di inviare segnali luminosi all’operatore, e il sistema è completato dalla sensoristica e dalle connessioni necessarie per interfacciarsi con facilità con i vari cobot – con questa ultima versione, anche con il Mitsubishi Assista. Infine, è dotata di predisposizioni per supportare sistemi di visione.
La pinza è inoltre certificata secondo il regolamento ISO/TS 15066 e ha una forza di presa fino a 140 N, mentre la corsa del singolo dito è di 6mm. I campi applicativi tipici riguardano la presa e movimentazione di componenti di piccole e medie dimensioni, con una forza flessibile e attraverso il funzionamento collaborativo per il montaggio di componenti elettronici e per il carico di macchine utensili.
Il dispositivo viene fornito preassemblato per una rapida integrazione, e per lo stesso motivo viene controllata mediante I/O digitali. Il servomotore che la muove è di tipo DC brushless, che consente un funzionamento di lunga durata e praticamente esente da usura.
Il cobot Mitsubishi Assista, che ora può montare il gripper di Schunk, è un dispositivo di ultima generazione, con un payload di 5 kg e uno sbraccio massimo di 910 mm, con una ripetibilità di 0,03 mm. Con un peso di 27 kg, utilizza un controller CR800-D e può essere programmato con facilità non solo in modalità “tradizionale”, per esempio impostando un elenco di operazioni via PC o tablet, ma anche movimentando direttamente il braccio, e utilizzando il pannello di controllo posto sullo stesso per costruire l’albero di programma.
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