Investimenti costanti in innovazione tecnologica di prodotto e di processo, green economy, industria 4.0 e trasferimento delle competenze tra le diverse business unit in cui si sviluppa il core business aziendale sono le linee guida che consentono a Pneumax di consolidare la propria posizione sul mercato guardando al futuro con grande ottimismo
di Fabio Chiavieri
Fondata nel 1976, Pneumax S.p.A. è oggi uno dei principali player internazionali nel settore dei componenti e sistemi per l’automazione, capofila del Gruppo omonimo costituito da 25 società che occupano oltre 730 collaboratori nel mondo.
Gli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico hanno da sempre rappresentato il filo conduttore della strategia aziendale, portando Pneumax ad ampliare costantemente l’offerta di prodotti standard e soluzioni customizzate, affiancando nel corso degli anni alla tecnologia pneumatica l’attuazione elettrica ed i componenti per il controllo dei fluidi. La volontà di proporre servizi e competenze applicative sempre più specialistiche ha portato alla creazione di 3 Business Unit dedicate rispettivamente all’automazione industriale, all’automazione di processo (Oil&Gas e Petrolchimico) e all’Automotive. In particolare, questi ultimi due comparti, che si affiancano all’automazione industriale, sono strategicamente importanti per l’azienda non solo in termini di fatturato, ma anche perché rappresentano importanti bacini da cui poter attingere in termini di “trasferimento tecnologico” utile per definire le linee guida di sviluppo per nuovi processi di produzione e prodotti. Sebbene così differenti tra loro, infatti, le business sono accumunate dall’esigenza di garantire la massima qualità e affidabilità di processi e prodotti, e questo permette a Pneumax di attuare un trasferimento di competenze intersettoriale, il miglior stimolo alla crescita di tutta l’azienda.
«Si possono creare anche gruppi di lavoro tra persone provenienti dalle differenti business unit per mettere a fattore comune le esperienze e le competenze maturate nei propri ambiti di specializzazione. In questo modo, la linea guida per la qualità della nostra offerta è proprio la divisione che richiede livelli qualitativi elevatissimi, quindi l’Automotive, mentre la linea guida per lo studio dei materiali è rappresentata dalla divisione che necessita del massimo livello di affidabilità dei materiali, nel caso specifico il settore dell’Oil&Gas» spiega Domenico Di Monte, Corporate Brand Manager di Pneumax.
Una mentalità orientata al miglioramento continuo dei processi aziendali, gestionali e produttivi, che non è venuta meno neanche nei momenti peggiori della pandemia. Il piano di investimenti, infatti, è proseguito senza intoppi focalizzandosi sulle competenze, sull’innovazione di prodotto e di processo e sull’ecosostenibilità aziendale che si estrinseca sia nelle soluzioni offerte alla clientela, sia nei processi produttivi e logistici interni all’azienda. Una visione non solo orientata al business, bensì a un atteggiamento etico che avrà sempre più importanza negli anni a venire.
«Stiamo ponendo molta attenzione all’aspetto ambientale dell’utilizzo dei prodotti lavorando sui materiali e soprattutto sull’elettrificazione di alcuni componenti quando conveniente e possibile – dice Fabrizio Cattaneo Direttore Tecnico di Pneumax. Tutto il mondo, d’altronde, sta andando nella direzione della green economy che significa efficientamento energetico ad alto livello. Tutti i nostri progetti futuri, per esempio quelli che riguardano la simulazione dei processi le analisi fluidodinamiche, puntano sul controllo puntuale dei consumi e delle portate.»
Per Pneumax, l’attenzione verso la riduzione dei consumi e, quindi, verso il risparmio energetico è molto importante e abbraccia la strategia aziendale su due versanti: quello dei prodotti, che devono essere progettati e costruiti in ottica ecosostenibile, e quello che riguarda la produzione stessa dei vari componenti. Ma cosa significa produrre a minor impatto ambientale possibile?
Ce lo spiega con qualche esempio Domenico Di Monte: «Avere tutta la produzione concentrata a Lurano, in provincia di Bergamo, significa mantenere il controllo stretto della qualità e delle competenze specializzate, ma al contempo significa utilizzare la fornitura a chilometro zero: per esempio, le lavorazioni meccaniche vengono svolte da Supermeccanica, che fa parte del gruppo Pneumax, un’azienda di lavorazioni conto terzi anch’essa situata a Lurano. Anche la localizzazione dei fornitori, pertanto, esprime un elemento differenziante nella loro scelta in termini green e qualitativi. Per noi questo è il modo migliore per valorizzare tutti gli aspetti della filiera designed and made in Italy.»
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