Obbligate a uno stop forzato, le imprese italiane del settore macchine utensili, robot e automazione hanno proseguito la loro attività di consulenza e assistenza ai propri clienti attraverso smart working, teleassistenza, organizzazione di webinar e corsi di formazione.
A pochi giorni dalla cosiddetta fase 2 (tutte le interviste presenti in questo servizio sono state realizzate prima del 4 maggio 2020), abbiamo invitato i responsabili delle aziende a spiegarci come hanno vissuto questo periodo di quarantena sotto gli aspetti umano e lavorativo, e come si apprestano ad affrontare la ripartenza.
Duilio Amico – Comau

Marketing and network development director robotics&automation products
Comau, appartenente al Gruppo FCA, è uno dei maggiori player mondiali specializzato nello sviluppo e realizzazione di processi di automazione, soluzioni e servizi di produzione.
Duilio Amico ci spiega che «…a fronte di parecchi ordini da evadere stiamo implementando un sistema di lavoro per garantire la salute di chi deve operare a stretto contatto con altre persone, secondo i migliori e più severi standard». In questo momento critico esistono due temi importanti da affrontare: uno di carattere politico-economico e l’altro tecnologico. Di quest’ultimo preferisce parlare Amico.
«Comau è in un settore potenzialmente molto strategico per ciò che riguarda il distanziamento sociale e le procedure di sicurezza. Oggi, molte operazioni automatizzabili vengono mantenute manuali per ovvi motivi di occupazione. Ora che alcune operazioni non si possono assolutamente gestire con le persone, il business case dell’automazione cambia radicalmente. Tecnologicamente parlando, ci sono poi delle opportunità molto interessanti; un esempio su tutti: la capacità di gestire gli impianti a distanza, mi riferisco a manutenzione predittiva, IoT ecc. Le squadre di manutentori possono intervenire solo dove e quando è necessario, senza far girare le persone, in modo perfettamente compatibile col distanziamento sociale e aumentando al contempo l’efficienza del servizio. Un altro tema molto interessante è relativo alla robotica collaborativa che ha una velocità di implementazione e di gestione compatibili con questo nuovo scenario».
Una grande azienda come Comau non si può in ogni caso fermare soprattutto perché i clienti richiedono assistenza costante.
«Abbiamo due tipi di clienti: da una parte quelli dell’automobile per cui siamo noi a fare gli integratori – la maggior parte di questi oggi girano a velocità molto ridotte. Dall’altra abbiamo i nostri system integrator che lavorano nella General Industry. Questi ultimi, non solo per un buon 40% continuano a lavorare, ma stanno cercando di velocizzare la realizzazione dei loro progetti. Noi siamo poi presenti in ogni parte del mondo: in Cina, già in fase 2, il business è ricominciato alla grande. In Italia stiamo lavorando sul cosiddetto pay-per-use che può essere un valido aiuto alle imprese dal punto di vista finanziario».
Da Amico trapela quindi un certo ottimismo confermato dal suo pensiero su quello che potrà accadere negli anni a venire.
«Il rimbalzo ci sarà, ma la velocità sarà molto diversa da settore a settore. L’Alimentare per esempio offrirà molte opportunità perché ci sono ancora molte lavorazioni manuali».
Andrea Dallan – Dallan

CEO
Dallan sviluppa soluzioni all’avanguardia per la lavorazione della lamiera, quali punzonatrici, profilatrici e sistemi di taglio laser.
Chiediamo ad Andrea Dallan come da responsabile di azienda, ma anche da persona comune, sta vivendo questa delicata situazione.
«Con apprensione, prima di tutto, per la salute delle persone care e dei dipendenti.
Poi c’è naturalmente l’aspetto della sicurezza e la sostenibilità del business, per capire come cambierà il lavoro nel breve-medio termine. Su questo aspetto cercando di lavorare in modo proattivo, anticipando tutte le procedure e i lavori di infrastruttura necessari per assicurare la continuità dei servizi e delle forniture ai nostri clienti. Come imprenditore è molto importante tenere sotto controllo ogni aspetto dell’attività, sia dal punto di vista finanziario che operativo. E, soprattutto, mantenere una comunicazione trasparente, chiara e univoca verso i nostri collaboratori, clienti e fornitori».
Quale sarà a suo avviso l’impatto che questa crisi globale avrà sull’economia italiana e in particolare sul comparto manifatturiero? E quali sono le misure che dovranno essere adottate per un immediato rilancio?
Le aziende più robuste e strutturate riusciranno a gestire queste settimane di stop e a riadattare la propria produzione e modalità di erogazione dei servizi. Il mix tra patrimonializzazione, commesse acquisite e legame di fiducia con i propri clienti è fondamentale. Allo stesso modo è fondamentale che tutta la supply chain sia solida e in grado di rispondere con flessibilità al mutare della domanda.
Le perplessità sul futuro ammantano un po’ tutte le persone, divise tra una ripresa simile a quelle succedute dopo le grandi guerre e l’idea che la crisi si trascinerà per molto tempo. Qual è la sua opinione?
Alcune aziende hanno fermato momentaneamente dei progetti di investimento, altre, approfittano della situazione per prendersi avanti con progetti di rinnovamento ed efficientamento della produzione. Le aziende più strutturate hanno già capito che chi sarà pronto alla vera ripresa del business avrà dei vantaggi indiscutibili. Chiaramente l’orizzonte di 1-2 anni è molto difficile da prevedere, ma le multinazionali pianificano gli investimenti su piani pluriennali. Inoltre, dipende dal tipo di business: i nostri impianti sono legati al mondo della costruzione e in questo momento ci sono mercati che stanno investendo nella costruzione di nuovi ospedali e strutture, quindi alcune aziende nostre clienti sono in piena controtendenza.
Molte aziende vostre clienti non si sono mai fermate, come le avete sostenute?
In questo momento stiamo dando continuità soprattutto ai servizi di teleassistenza, e invio ricambi a magazzino. Abbiamo attivato inoltre servizi molto innovativi, con il supporto della realtà aumentata per dare continuità anche alle installazioni: in questo momento stiamo installando due impianti in Nuova Zelanda e in Francia con questo sistema. I nostri clienti sono localizzati in mercati che hanno problemi simili ai nostri, quindi in questa fase vediamo moltissima collaborazione.
A questo proposito Andrea Dallan fa una considerazione che è anche un invito esplicito a chi deve prendere decisioni a livello nazionale.
L’Italia non può permettersi però di restare troppo tempo ferma, mentre i clienti europei e internazionali continuano a lavorare. Rischiamo di perdere credibilità come sistema paese, più che come sistema industriale. In ogni caso, quando tutto ripartirà, daremo priorità ai servizi e alla consegna delle attrezzature, cercando di pianificare le nostre attività sulla base della domanda del singolo cliente. Non ci nascondiamo che sarà una pianificazione molto diversa dal normale e dovrà essere più flessibile.
Ivano Gerardi – Gerardi

Titolare
Il nome Gerardi è legato alle morse modulari di precisione per macchine utensili, essendo stata la prima azienda in assoluto a proporle sul mercato. Oggi, la gamma di prodotti comprende un’ampia offerta di sistemi di serraggio e portautensili.
Ivano Gerardi Jr, figlio del fondatore Ivano Sr (entrambi nella foto), ha affrontato la crisi fin dall’inizio avendo ben chiari tre capisaldi: prudenza, attenzione e pianificazione.
«Prudenza nella gestione economica, attenzione nella gestione dei rapporti interpersonali sia nei confronti delle maestranze, sia della clientela e nella pianificazione della ripresa che sappiamo inevitabile, ma profondamente differente nelle abitudini e nelle modalità di lavoro. Il fermo produttivo, infatti, non coincide con quello delle idee, della progettazione e della definizione di nuove strategie commerciali».
Ciononostante, l’impatto sul business non sarà di poco conto.
Stiamo lavorando per contenere il più possibile i danni che questa situazione di emergenza sta creando. Saranno chiaramente essenziali gli aiuto di Stato: le misure urgenti sulla sospensione dei mutui e dei finanziamenti sono state essenziali, e una loro proroga o rimodulazione sarebbe auspicabile, così come la sospensione delle normali tasse almeno per i prossimi sei mesi.
Garantire la liquidità è il minimo indispensabile per evitare il collasso del sistema, ma poi serviranno incentivi per far ritornare la fiducia e la voglia di investire, a tal proposito vorrei sottolineare come l’elemento fondamentale per uscire da qualsiasi crisi sia proprio la fiducia nel futuro. Ma sarà fondamentale una ripartenza rapida e totale dell’intero sistema produttivo con adeguate misure di sicurezza ed igieniche per evitare nuovi e catastrofici blocchi produttivi.
Sarà una ripresa rapida?
Difficile prevedere adesso cosa succederà il prossimo anno, sicuramente non essendo una crisi di sistema ed essendoci organismi internazionali che ci stanno lavorando anche sulla scorta delle passate esperienze potrebbe esserci una ripresa veloce e molto dipenderà anche dalle decisioni dei singoli stati.
Ci saranno dinamiche differenti da settore a settore e dipenderà anche dal modo di porsi e agire di ogni singola azienda.
Per quanto riguarda il manifatturiero, in particolare quello rivolto alla produzione di attrezzature per il settore medicale sarà probabile un ritorno sul territorio nazionale delle produzioni delocalizzate, così come un nuovo fiorire di nuove attività anche incoraggiate dallo stato, per assicurare l’auto sufficienza nel caso si dovessero ripetere situazioni di crisi sanitarie.
Cosa sta facendo Gerardi per i propri clienti che ancora stanno lavorando, con particolare riferimento ad assistenza e servizi?
Intanto abbiamo prorogato le scadenze di pagamento delle ricevute bancarie con le banche che ce lo hanno concesso.
Abbiamo lanciato offerte commerciali speciali e limitate al periodo di chiusura per i nostri migliori clienti che essendo tutti online potevano decidere se approfittarne: si tratta in sostanza di vantaggiosissimi Voucher per l’acquisto dei nostri prodotti nei prossimi mesi. In pratica dei veri e propri Gerardi BOND dal rendimento interessante e garantito.
L’assistenza tecnica e commerciale telefonica non si è mai interrotta, anzi l’ufficio tecnico è stato in pratica l’unico reparto che ha continuato a lavorare in Smart Working a pieno ritmo. Anche il Marketing non è stato da meno e non abbiamo interrotto l’aggiornamento tramite newsletter sia tecniche che commerciali. Le consegne sono riprese appena è stato possibile.
Quali sono le azioni che intraprenderete immediatamente finita l’emergenza a sostegno dei propri clienti?
Cercheremo sicuramente di farci trovare pronti, con nuove offerte ed anche nuovi prodotti e soluzioni che come dicevo siamo andati avanti a progettare.
Per quanto possibile cercheremo di ridurre i tempi di consegna, dovrebbe d’altro canto risultare più semplice visto che abbiamo mantenuto la ns. capacità produttiva immutata, mentre il mercato si è inevitabilmente contratto notevolmente.
Stiamo anche pensando a nuovi strumenti informatici virtuali per la didattica e la presentazione dei prodotti alla forza vendite visto che talune limitazioni di spostamento e contatto rimarranno in vigore anche prossimamente.

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