La nota casa produttrice di torni e centri di tornitura CNC festeggia i dieci anni della filiale italiana
di Fabio Chiavieri
Dai primi anni 2000 in avanti CMZ, azienda basca della famiglia Zumarraga, ha iniziato un processo di internazionalizzazione sviluppatosi con l’apertura di molte filiali all’estero. Nel 2012, per essere ancora più vicini al mercato italiano, che aveva raggiunto vette importanti grazie all’impegno dell’indimenticato Paolo Paccagnini e del suo team, la direzione decide di aprire a Magnago, a due passi dall’aeroporto di Milano Malpensa, CMZ Italia.
Da allora sono trascorsi dieci anni, la filiale italiana è passata nelle mani di Renzo Codari coadiuvato dal Direttore commerciale Alessandro Senzapaura e da uno staff tecnico in continua espansione in grado di assicurare un prezioso servizio di assistenza pre e post-vendita. Nonostante gli alti e bassi del mercato, soggetto a imprevedibili scossoni vuoi per crisi geopolitiche piuttosto che emergenze sanitarie, CMZ Italia ha seguito un trend di crescita costante come spiegato da Alessandro Senzapaura intervenuto alla conferenza stampa organizzata per celebrare l’anniversario:
CMZ deve il suo successo alla propria missione che è quella di costruire torni di alta qualità affidabili e durevoli nel tempo. In questi dieci anni di vita della filiale italiana è stata capace di consegnare complessivamente sul territorio nazionale, dall’Alto Adige alla Sicilia, ben 1.155 macchine che sommate alle 320 fatte da Momac negli anni precedenti al 2012, fa un totale di circa 1.500 macchine installate e funzionanti (dato aggiornato a fine ottobre 2022).
Le previsioni per l’anno in corso sono più che ottimistiche: il tasso di crescita di CMZ Italia nel 2022 dovrebbe allinearsi a quello degli ultimi anni fatta eccezione eccezione per l’anno del Covid, negativo per tutto il comparto della macchina utensile, e per il 2021 che, viceversa, ha rappresentato un anno record per tutti. Anche le consegne seguono lo stesso trend: lo scorso anno CMZ italia ha consegnato torni per 26,7 milioni di euro sul mercato italiano che secondo le previsioni dell’azienda dovrebbero essere superati nel 2022.
Giornalista-pubblicista freelance con oltre 25 anni di esperienza come redattore e responsabile di redazione di riviste tecniche specializzate nel settore della Meccanica. È direttore tecnico de L’Ammonitore