Il nuovo standard di manifestazione inaugurato con la prima edizione di Surface Expo ha funzionato davvero molto bene.
“La fiera che non cercava il successo ma un ruolo di servizio, ha trovato l’uno e l’altro nella soddisfazione degli espositori, che hanno chiesto di riproporre l’appuntamento con cadenza annuale. Nulla di straordinario: è solo lavoro fatto bene all’ombra di un grande progetto innovativo”, ha sottolineato Bonfiglio. La Fiera istituzionale della finitura italiana che cambia, che rinuncia al superfluo per concentrarsi sui contenuti, che offre strumenti e tecnologie innovative ai visitatori – ma pure visibilità degna di nota agli espositori – che rinuncia a qualsiasi, seppur legittima, tentazione di business per diventare uno strumento squisitamente di sviluppo per le altre imprese, per un territorio ed un settore, al suo debutto ha conquistato ampi consensi tra gli operatori.
Ente Fiera Promoberg e Federfinitura nel promuovere ed organizzare la manifestazione avevano ben chiaro gli obiettivi: sostenere gli imprenditori del settore selezionando e promuovendo le tecnologie migliori in modo da offrire processi innovativi a tutti i comparti manifatturieri italiani, alle prese con la grave crisi economico-finanziaria in atto da tempo. Tale visione ha consentito di avere per quattro giorni alla Fiera di Bergamo un concentrato di prodotti di alta qualità e di progetti innovativi in grado di cambiare la storia di molte aziende, in alcuni casi di interi distretti produttivi, soprattutto in rapporto alla possibilità di continuare a fare impresa ecocompatibile.
“Seppur in presenza di una pesante congiuntura – ha osservato Ivan Rodeschini, presidente di Promoberg – ci siamo impegnati affinché la rassegna potesse presentarsi con un significativo parco espositivo contraddistinto dall’eccellenza. Aver ospitato una larga fetta dei migliori rappresentanti dell’intero settore produttivo italiano della finitura, peraltro con caratteristiche tecniche che sconfinano nelle tecnologie strategiche, è stato un grande risultato. Utilizzando queste tecnologie come veicoli promozionali – ha concluso Rodeschini – possiamo favorire e promuovere l’internazionalizzazione delle nostre imprese”.
“Surface Expo, nel suo essere al servizio delle imprese, ha voluto e dovuto fare selezione, rinunciando a grandi stand pieni di prodotti inquinanti e tecnologie obsolete e preferendo spazi ridotti, dove però sono state esposte innovazioni ed alta qualità, a partire dalle nanotecnologie. Concretezza e sostanza, dunque, presentate con intelligenza e razionalità. Un evento di servizio a favore di tutti gli operatori, voluto da una associazione, Federfinitura, che oltre a dare rappresentanza ai propri associati, lavorando insieme con Promoberg ha dato rappresentatività all’intero settore”, ha chiosato, nel doppio ruolo di presidente di Federfinitura e della manifestazione, Giovanni Bonfiglio.
Le eccellenze di Surface Expo hanno conquistato i visitatori giunti al polo fieristico di Bergamo. “Sapevamo che Surface Expo era una manifestazione specializzata molto importante, che sta conquistando i mercati nazionali e stranieri – hanno raccontato alcuni clienti arrivati da Urbino e dalla Puglia – ma non in questi termini. Siamo rimasti particolarmente colpiti dal concentrato davvero elevato di alta qualità e innovazione presenti”. Un commento positivo replicato da molti altri visitatori. “E’ vero che lo spazio espositivo ed il numero degli espositori non sono ciclopici – hanno osservato operatori del settore della galvanica tradizionale arrivati dalla provincia di Brescia – ma è altrettanto vero che ogni espositore di Surface Expo ha delle proposte molto particolari, nulla di ripetitivo o inutile. Surface Expo è stata davvero una bella sorpresa, una concezione nuova di proporre una fiera: specializzata e senza inutili fronzoli, per dare al mercato proposte concrete”. “Eravamo venuti per acquistare un macchinario sviluppato tramite una nuova tecnologia a basso inquinamento – hanno spiegato i titolari di un’azienda con base nel milanese. Oltre a quanto cercavamo, abbiamo però trovato una serie di realtà davvero all’avanguardia”.
Tra gli espositori, la maggior parte ha sottolineato che “la crisi ha colpito duro, inutile negarlo. Ma a Surface tutti i visitatori erano realmente interessati ai nostri prodotti, nessuno è venuto a perdere tempo”. “Altro che la sfortuna del venerdì 17 – ha osservato soddisfatto un espositore arrivato dalla provincia di Brescia. La data a me ha portato bene: già in mattinata avevo concluso un grosso ordine per molti esemplari di macchine, per altro tutte uguali, da consegnare nei prossimi 7 mesi in Iran. Per me è la fine della crisi”.
Questi, in sintesi, i commenti che si sono sentiti riferire i dirigenti di Promoberg e di Federfinitura quando hanno chiuso la manifestazione con i saluti agli espositori: un gesto inconsueto ed elegante, gradito da tutti, rispettoso verso chi ha creduto in Surface Expo.
Barbara Giorgio – Luca Leoni
Ufficio Stampa SURFACEEXPO
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