L’automazione avanza, evolve e si trasforma per rispondere alle esigenze odierne dell’industria manifatturiera. Un percorso che ha permesso al visitatore di SPS Italia 2023 di soffermarsi sui temi della Sostenibilità, Circolarità e Flessibilità
di Fabio Chiavieri
Oltre 800 espositori, 38.713 visitatori, più di 130 convegni e tavole rotonde nelle cinque arene di District 4.0. È la sintesi della fiera di SPS Italia 202, la fiera annuale dell’automazione e del digitale per l’industria, che ha focalizzato l’attenzione dei visitatori sulla sostenibilità, sul ruolo dell’uomo nell’evoluzione delle nuove tecnologie, sul rapporto intelligenza artificiale ed etica.
Sei padiglioni hanno ospitato il meglio delle tecnologie dell’automazione a servizio della trasformazione dell’industria in ottica 4.0. L’area District 4.0 con demo funzionanti e casi applicativi ha illustrato le potenzialità delle soluzioni di Digital&Software, Robotica e Meccatronica, Additive Manufacturing. Un percorso che ha esaltato i temi della Sostenibilità, Circolarità e Flessibilità. L’area “Sustainable Innovation”, per esempio, ha valorizzato il ruolo delle smart production solutions con le tre principali accezioni: Automazione al centro della sostenibilità; Digitale come tecnologia a supporto della sostenibilità; Tecnologie emergenti per la sostenibilità.
Sostenibilità nell’industria
Uno studio realizzato in collaborazione con i partner ANIE Energia, +CIM4.0, MADE Competence Center I4.0 e Porsche Consulting, declinato sul tema Energy e sui principali focus della manifestazione (Automazione, Robotica, Digitale e Additive Manufacturing) ha messo in evidenza che il 90% delle aziende manifatturiere ha dichiarato di aver avviato programmi di sostenibilità e per il 60% questi hanno valenza strategica con diretto riporto al CEO. Questi dati evidenziano una buona maturità delle aziende manifatturiere italiane che si riflette anche nel grado di fiducia e visione degli obiettivi: oltre il 45% dei rispondenti prevede i primi risultati entro due anni.
La sostenibilità, quindi, è un elemento di valore solo se genera un vantaggio competitivo. Secondo Daniele Napoleoni, Associate Partner Porsche Consulting “Il modello di business deve evolvere integrando gli obiettivi di sostenibilità, declinandoli a tutti i livelli funzionali con una chiara governance e sistemi di misurazione integrati. Inoltre, bisogna stabilire le regole per la gestione e l’allocazione degli investimenti necessari alla trasformazione. Infine, le tecnologie sono l’elemento abilitante imprescindibile per cui le competenze necessarie devono essere integrate nelle organizzazioni e nei modelli operativi.”
Le tecnologie come elementi abilitanti per l’industria green
All’interno della trasformazione digitale un ruolo fondamentale è quello occupato dalla sensoristica intelligente che consente di innalzare a un livello più elevato processi e prodotti sotto l’aspetto della sostenibilità ambientale, dell’efficienza e della sicurezza. L’impiego dei sensori è ormai molto diffuso in moltissimi settori industriali. A seguire risulta fondamentale il livello di collegamento in rete dei sensori stessi. Hilscher Italia, per esempio, ha presentato a SPS Italia sensorEDGE FIELD, un edge gateway capace di creare un collegamento diretto tra sensori e livello IT e portare contemporaneamente capacità di edge computing all’interno dell’ultimo metro. In questo modo sarà possibile rilevare e monitorare da remoto i dati di funzionamento senza bisogno di farli transitare da un plc. Un valido esempio di come questo strumento possa rivelarsi utile per il revamping di impianti esistenti, senza richiedere stravolgimenti o sovradimensionamenti dei controllori logici deputati alla gestione del processo.

D’altronde, il collegamento in rete dei sensori sta acquisendo un’importanza sempre crescente, come dimostrato dai trend di crescita continui di IO-Link. Proprio con l’obiettivo di mostrare la pluralità di applicazioni industriali che vede coinvolta la sensoristica intelligente Leuze Italia ha ospitato al proprio stand parti di impianti e di macchine di importanti clienti nel mondo dell’intralogistica e del packaging. L’azienda ha inoltre presentato le proprie tecnologie sensoristiche per la sicurezza della fase produttiva, degli operatori, degli impianti. In ambito manufacturing, i sensori “smart” hanno modificato anche il modo di affrontare la manutenzione di macchine e impianti che deve essere vista come un investimento a garanzia di un tempo di riparazione ridotto, grazie a diverse proprietà, tra cui l’abilità di diagnosticare le cause di problemi di qualità e affidabilità. E qui entra in gioco la manutenzione predittiva coadiuvata da componenti intelligenti. A questo tema Mitsubishi Electric ha dedicato un’area del proprio stand alle proposte di “Maintenance”, dagli HMI cost-effective, che permettono di rilevare e visualizzare le variabili dell’impianto, alle soluzioni di manutenzione predittiva basate sull’AI, fino al software SCADA Genesis64 che offre funzionalità specifiche per l’industrial e building automation: dalla funzione CFS (Control Field Service) che permette di fare manutenzione da remoto a tutte le applicazioni nel campo dell’energy management e della supervisione di impianto.

Anche Turck Banner, azienda specializzata in sensoristica per l’automazione industriale ha esposto un’ampia gamma di soluzioni per l’industria, tra cui la serie di sensori ZMX, ideati per misurare la percentuale di riempimento del volume all’interno di un ampio campo visivo – e non su un singolo punto – con il plus di un controllo autonomo per una comunicazione semplificata tra applicazioni differenti; e la serie PRO lighting, sensori e software che definiscono la gestione intelligente delle comunicazioni visive del bordo macchina. Tra le novità dell’azienda proposte il sensore combinato di vibrazione/temperatura con IO-Link, che valuta internamente i dati di vibrazione e temperatura consentendo un facile retrofitting del condition monitoring negli impianti esistenti.

Per dare una visione olistica ai team di manutenzione dell’intero impianto e delle macchine che lo compongono, WEG ha sviluppato WEG Motion Fleet Management (MFM), lo strumento che porta al livello successivo i dati sulle prestazioni dei motori. MFM utilizza i dati provenienti da WEG Motor Scan Gateway per generare informazioni in tempo reale sulle prestazioni delle apparecchiature

Grazie alla raccolta periodica dei dati, MFM genera preziosi approfondimenti che informano i team di manutenzione sullo stato effettivo delle apparecchiature dell’impianto. Questo significa in definitiva ridurre la necessità di programmi di manutenzione preventiva e permettere ai manutentori di individuare facilmente quali apparecchiature presentino segni di usura, comportamenti anomali ed eventuali problemi critici, per agire di conseguenza.
Tra le applicazioni più interessanti della sensoristica intelligente c’è sicuramente la robotica, in particolare quella collaborativa. Un esempio di cobot ibrido che amplia ulteriormente i campi d’impiego gestibili per i robot collaborativi, permettendo la gestione di pezzi di grandi dimensioni o di più pezzi contemporaneamente è stato offerto da Yaskawa. Ideali per le applicazioni di assemblaggio e movimentazione ad alta velocità, i robot a 6 assi Motoman Yaskawa serie GP si distinguono per compattezza, velocità e precisione.

Estremamente versatili dal punto di vista applicativo – basti pensare che l’acronimo GP sta proprio per General Purpose – si prestano all’uso anche in ambienti gravosi, dato il grado di protezione IP67, e sono disponibili in una vasta serie di modelli, con carico variabile da 7 a 600 kg e sbraccio da 727 a 3058 mm. L’ingombro ridotto e il design sottile del braccio riducono lo spazio d’installazione e il rischio d’interferenza con i sistemi periferici, aumentando la flessibilità d’installazione. Tale cobot è dotato di un nuovo controller che semplifica la manutenzione offrendo informazioni utili a gestire una manutenzione preventiva, accessibilità da remoto e potenti strumenti software per l’analisi e la comunicazione.

Giornalista-pubblicista freelance con oltre 25 anni di esperienza come redattore e responsabile di redazione di riviste tecniche specializzate nel settore della Meccanica. È direttore tecnico de L’Ammonitore