Il Made in Italy oggi è un fenomeno di rilievo mondiale: se ne parla da Bruxelles a Mountain View e i prodotti italiani sono in cima alle classifiche delle eccellenze e degli oggetti più contraffatti. Ma quali sono le fondamenta da consolidare con urgenza per garantire al Made in Italy un futuro di crescita, competitività e successo?
La LIUC – Università Cattaneo ha chiamato a raccolta imprenditori e manager per un dibattito a tutto campo proprio sui “pilastri” del Made in Italy e sulle opportunità e i rischi che si pongono sulla strada delle eccellenze italiane.
La scelta dell’Università di Castellanza (VA) di promuovere un incontro con imprenditori del Made in Italy spesso cresciuti dal basso, lavorando in fabbrica, che hanno saputo fare propria una tradizione di lavoro e passione, ma anche innovarla per farla grande in Italia e all’estero, non è casuale.
A oggi, infatti, la LIUC – Università Cattaneo è l’unico tra i principali atenei italiani ad aver attivato e confermato anche quest’anno un corso di laurea con uno specifico indirizzo in Made in Italy: “Made in Italy: Entrepreneurship and management”, finalizzato a formare i futuri manager di settori strategici dell’Azienda Italia sulle peculiarità, i punti di forza e di debolezza del “Sistema Made in Italy”.
Innovazione, Imprenditoria e Internazionalizzazione sono le “tre I” che il professor Alessandro Sinatra, ideatore del percorso sul Made in Italy della LIUC, ha rilanciato all’incontro con gli imprenditori, indicandole come caratteristiche vincenti del Made in Italy e asset strategici su cui puntare per favorirne un ulteriore sviluppo.
Lo spunto lanciato dal Prof. Sinatra è stato raccolto e ampliato da Alessandro Paciello, Presidente di Aida Partners Ogivly PR, che con Franco Pasquali di Symbola, Antonio Civita di Panino Giusto, Alessandra Guffanti di Sistema Moda Italia e altri importanti imprenditori ha animato il dibattito.
“Se da una parte il Made in Italy deve guardare all’estero per riuscire a sviluppare la sua influenza, dall’altra deve tornare a concentrarsi sul territorio e sulla filiera che esprime, che rappresentano un asset fondamentale del Made in Italy” – ha dichiarato Alessandro Paciello, che è anche membro del Comitato di orientamento del percorso di studi sul Made in Italy.
I contenuti del dibattito serviranno nei prossimi mesi agli studenti della LIUC come spunti di riflessione per capire che il Made in Italy non è solo una questione di brand, ma è un vero e proprio sistema che deve contenere al suo interno l’intera filiera, dal territorio dove nasce la materia prima, fino al prodotto finito e alla sua comunicazione e solo proteggendo ogni singola fase si potrà favorire veramente lo sviluppo di tale sistema.

Per contattare la redazione di Innovareweb :
Via Spadolini 7, 20141 – Milano
Tel. +39 02 864105