Il terzo appuntamento organizzato da SPS Italia del calendario “We Love Talking”, tenutosi il 2 luglio, ha avuto come tema conduttore lo scenario futuro che diversi comparti industriali dovranno affrontare dopo la pandemia. Se è vero che il lockdown ha restituito all’uomo un ambiente più pulito, dove la natura si è reimpossessata in alcuni momenti dei propri spazi, è altrettanto ineluttabile il fatto che le esigenze della popolazione mondiale – che ha superato ormai i 7 miliardi di persone – non possono fare a meno di un sistema produttivo in costante crescita. Le domanda che ci poniamo però sono: è possibile far conciliare nell’industria del prossimo futuro efficienza e sostenibilità? In che modo sarà possibile estendere il benessere a tutti gli esseri umani senza distruggere il pianeta in cui viviamo, migliorando al contempo qualità del lavoro e della vita?
È questo anche il quesito presente nel titolo dell’evento online di SPS Italia: “L’industria del futuro? Efficiente e sostenibile. Automazione, digitalizzazione e motion control: l’impatto su prestazioni, costi e sostenibilità” centrato sul modello industriale italiano, la cui competitività si costruisce attorno all’innovazione che permetterà alle imprese di conseguire in modo strutturato e duraturo maggiore efficienza e flessibilità dei processi produttivi. La fabbrica intelligente, quindi, deve andare nella direzione di una crescente sostenibilità tutelando il suo capitale più importante, quello umano.
A sostenere la tesi attraverso la loro esperienza sono intervenuti Marco Gagni di Artsana, Stefano Cattorini di BI-REX Competence Center, Adriano Chinello della Business Unit Mechatronic & Motion Systems Bonfiglioli, Oscar Arienti di Heidenhain Italiana, Marco Svara di Lenze Italia, Maurizio Piccinelli di Motor Power Company, Emanuele Verì di Nord Drivesystems, Giovanni Notarnicola di Associate Partner Porsche Consulting e Andrea Graglia di Siemens Italia.

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