Unirsi, fare gruppo, diventare più forti e quindi “aggredire” i mercati globali per vincere la concorrenza.
Questo, in sostanza, l’obiettivo finale del “Contratto di rete“, una novità del fare impresa spiegata oggi pomeriggio, giovedì 7, nel corso del convegno gratuito organizzato sul tema da Confapi Varese nella sede di Gallarate e presentato dal direttore generale Marco Praderio.
Ad assistervi una ventina di imprenditori che hanno voluto ascoltare dagli esperti i meccanismi che lo regolano.
Quello presentato è uno strumento che ben si adatta alle Pmi più dinamiche che vogliono espandere il proprio business, andando a fare affari dove solitamente realtà di più grandi dimensioni hanno l’esclusiva.
“Il “Contratto di rete” è uno strumento che porta a livelli di assoluta competitività e permette di tagliare costi che altrimenti sarebbero proibitivi – spiega Gian Franco Colomba, consulente aziendale e relatore al convegno -. Pensiamo ad esempio al raggiungimento di luoghi lontani dove esportare i prodotti; la ricerca e lo sviluppo da compiere, oppure la richiesta di tanti prodotti da realizzare. Mettersi insieme consente di superare questi problemi, abbassare i costi, acquisire la mentalità e la forza di una grande impresa. Col vantaggio di mantenere la versatilità delle Pmi“.
Da dire che il “Contratto di rete” è strumento e filosofia d’impresa nello stesso tempo. Chi decide di mettersi insieme per conquistare un mercato deve avere ben chiaro un obiettivo comune, chiaro e condiviso.
Il contratto dura per un periodo ben definito (fissato di comune accordo) o al raggiungimento dello scopo prefissato.
Da un punto di vista burocratico e legislativo, come ha spiegato l’avvocato Franco Casarano di Studio Lexjus Sinacta di Milano, le procedure non sono particolarmente complesse e lunghe, ma devono essere fatte a regola d’arte in quanto la legislazione consente molta libertà d’azione.
Da dire che sino alla fine di Maggio in Italia sono stati registrati 63 Contratti di rete che riunivano circa 280 imprese, con una media 5 aziende unite per contratto.
“Nel Varesotto siamo ancora ad una fase pionieristica del contratto – conclude il direttore di Confapi Varese Marco Praderio -. Ai nostri associati abbiamo voluto presentare i meccanismi legati a questo moderno strumento di aggregazione che può dare vantaggi nell’affrontare i mercati globali. Non vanno però sottovalutate alcune zone d’ombra che vanno considerate: il rapporto delle banche verso questo nuovo sistema d’aggregazione e il modo in cui i soggetti giuridici pubblici e privati esteri considerano il “Contratto di rete”. In tal senso Confapi Varese è in grado di far comprendere e consigliare gli interessati”.
Ufficio Stampa Confapi Varese
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