Tra CONFARTIGIANATO, CLAAI, CASARTIGIANI, CNA, Confapi/ANIEM e Feneal/UIL, Filca/CISL e Fillea/CGIL è stato stipulato il Contratto Integrativo Regionale di Lavoro per i lavoratori dipendenti delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese industriali dell’edilizia e affini della Campania.
Il Contratto, primo accordo integrativo delle associazioni artigiane campane e delle pmi industriali del comparto, integra a livello regionale i rispettivi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro ed annulla e sostituisce tutti gli eventuali contratti esistenti.
L’importanza strategica del settore delle costruzioni nella regione Campania, sia sotto il profilo economico sia sotto l’aspetto sociale, ha comportato, dunque, la necessità di cercare un consolidamento degli istituti contrattuali e delle azioni volti a migliorare le condizioni di lavoro, con particolare attenzione alla sicurezza e alla regolarità, messe a dura prova dagli effetti della crisi, attraverso politiche contrattuali inclusive di genere e rivolte ai lavoratori stranieri.
Con l’intento, inoltre, di attrarre nel settore manodopera giovane e di tutelare ed incrementare le realtà imprenditoriali locali, si è ritenuto di rafforzare il sistema della bilateralità, attuando tutti gli strumenti utili per il suo ampliamento, con particolare riferimento alla formazione professionale continua, quella di primo ingresso e all’apprendistato professionalizzante, di cui si intende promuovere la diffusione.
Le parti, inoltre, si sono impegnate ad avviare un confronto con la pubblica amministrazione, gli enti locali e il sistema del credito, per lo sblocco dei pagamenti, per la certificazione dei crediti vantati dalle imprese e per una ripresa dei rapporti normali con il sistema del credito.
«Il contratto sottoscritto, oltre alla definizione di relazioni industriali forti tra il sistema sindacale e tutte le rappresentanza dell’artigianato e delle PMI del settore edile – spiega Gianpiero Falco, responsabile ANIEM Napoli -, sana un’anomalia tra dipendenti delle micro e PMI e dipendenti della grandi imprese, che vedeva i primi fuori da un sistema della bilateralità su argomenti di grande importanza per il settore, come la formazione e la sicurezza. Elemento questo che ha rappresentato anche un freno alla mobilità traversale dei lavoratori del settore. La conclusione della contrattazione di secondo livello permette di livellare il sistema delle garanzie bilaterali a tutti i lavoratori del settore, indipendentemente dal contratto applicato».
Mauro Moccia, presidente regionale ANIEM Campania, sottolinea: «La contrattazione di secondo livello, conclusasi con la sottoscrizione dell’integrativo regionale, rafforza tutto il settore in un momento tragico per la filiera, infatti oggi le imprese sono ostaggio da una parte della pubblica amministrazione cattiva pagatrice, che mette in ginocchio le imprese e dall’altra di un sistema del credito che oramai ha chiuso tutte le forme di finanziamento alle imprese del settore. Questo contratto permette alle rappresentanze imprenditoriali e sindacali sottoscrittrici di fare fronte comune su alcuni temi per il rilancio dell’edilizia nel sistema regionale: pubblica amministrazione, grandi opere, progettualità negli enti locali, recupero e manutenzione dei centri urbani, beni culturali, project financig».
«Il contratto segna una svolta storica nelle relazioni con i sindacati dei lavoratori, fino ad oggi limitate e discontinue – dichiara Alessandro Limatola, segretario generale regionale CLAAI Campania -. L’accordo, tra gli altri, si pone l’obiettivo primario di garantire il coinvolgimento delle rappresentanze della piccola impresa nel governo del sistema bilaterale, fino ad ora prerogativa assoluta dell’organizzazione dei costruttori. Infatti, le parti datoriali e sindacali sono impegnate a porre in essere tutte le iniziative necessarie per definire, al più presto, la presenza delle Associazioni dell’Artigianato e della Piccola Impresa, con rappresentanza paritaria, nella gestione degli Enti Bilaterali già costituiti. Estremamente importante anche l’impegno comune a combattere il lavoro irregolare e il sommerso e a mantenere alto il livello di attenzione sulle problematiche inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro».
Soddisfazione per il risultato anche da parte di Giuseppe Pellegrino, responsabile regionale Confartigianato Campania del settore edile: «Con questo accordo si completa il quadro di tutti i contratti del settore edile, traguardo che abbiamo raggiunto unitariamente e che consente di dare risposte concrete al bisogno dei lavoratori di salvaguardare il potere di acquisto del salario, ora si avvia la fase della contrattazione territoriale: la grave crisi economica non aiuta, ma i passi fin qui fatti unitariamente sono la migliore premessa per portare a termine positivamente anche questo secondo passaggio. Questo accordo dimostra anche come si possono avere obiettivi comuni fra sindacati ed aziende per contenere i costi aziendali, senza scaricarne il peso sulle spalle dei lavoratori».
Anche le Segreterie regionali di Feneal-UIL, Filca-CISl e Fillea CGIL hanno espresso un giudizio positivo sull’esito del confronto.
«Il giudizio si articola sulla parte normativa, con particolare sottolineatura dei punti che riguardano le politiche contrattuali riferite ai lavoratori stranieri e alle donne, alle politiche degli orari e della formazione professionale – commentano i dirigenti delle sigle sindacali -. Così come sulla parte retributiva, c’è soddisfazione per il recepimento e definizione dell’EVR, Elemento Variabile della Retribuzione previsto dal Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro, con la copertura una tantum dei sei mesi del 2011, e la decorrenza dell’aumento economico dal primo gennaio 2012. L’intesa definita, con gli ulteriori incrementi del salario accessorio, consentirà un incremento dei salari e degli stipendi in linea con l’andamento del settore e della dinamica stabilita dalla contrattazione nazionale».
Particolare condivisione si è registrata sugli impegni reciprocamente assunti sulla bilateralità, sulla necessaria valorizzazione in un’ottica di ampliamento e unitarietà a sostegno della crescita qualitativa del settore, per i lavoratori e il sistema d’impresa.
«Si è affermata – hanno continuato le Segreterie regionali Feneal-UIL, Filca-CISl e Fillea CGIL – la centralità della regolarità, l’indispensabile azione di contrasto al lavoro nero e alle illegalità, e la sicurezza sul lavoro e del lavoro. Le parti hanno convenuto di concentrare l’impegno comune per superare la logica esclusiva del massimo ribasso, fonte di concorrenza sleale e di dequalificazione del lavoro, per affermare un circuito virtuoso tra sistema produttivo e committenza pubblica, per ridurre il disagio del ritardo dei pagamenti dei lavori che contribuisce al deperimento e depauperamento del settore».
Confapi Industria Campania/AMIEM
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