Infatti se da un lato la dimensione contenuta enfatizza e valorizza l’istintiva capacità di creare dal nulla tipica italiana, dall’altro la dimensione dei problemi non è affatto funzione della dimensione dell’azienda.
Piccola o grande che sia i problemi sono gli stessi, con la differenza che nel primo caso mancano le “spalle finanziarie e strutturali” per poterli affrontare in modo coerente ed efficace.
Così, di fronte ad una concorrenza sempre più agguerrita dove la battaglia sul prezzo sembra costituire l’unica via d’uscita, l’imprenditore si sente di aver fatto tutto quanto in suo possesso, di non aver più altro da aggredire per ridurre i costi.
Ha guardato in senso critico il suo modo di operare, ha cercato di scaricare i propri problemi quanto più possibile sui fornitori, ha ridotto all’osso quanto gli sembrava superfluo ma non basta ancora.
Il risultato che ne deriva è spesso insufficiente, com’era logico che fosse.
Cambiano le regole, cambiano gli attori, cambia la cultura: occorre una discontinuità.
Aprire la mente, ricontestualizzare la propria azienda rispetto al nuovo quadro competitivo, individuare quali sono i nuovi fattori critici di successo.
Scoprire che spesso non è solo un problema di costo.
Alcuni imprenditori riescono a mettersi in discussione altri, e sono la maggior parte, no.
Al primo, sparuto gruppo, appartiene certamente il fondatore di un’azienda che abbiamo incontrato recentemente.
Opera nel settore del lusso, dell’artigianalità e della qualità ha fatto il proprio elemento distintivo ma voleva crescere in modo esponenziale, raddoppiando il fatturato nei paesi emergenti, puntando sull’italianità.
Ha capito che occorreva superare il saper fare dei pochi “artisti del mestiere” e far diventare i processi più industriali, trovando il giusto equilibrio fra innovazione, esperienza, costo, servizio, qualità….
E lo ha fatto puntando su giovani inesperti, insegnando loro un saper fare nuovo, preso a prestito dalla produzione di serie rivista e corretta in funzione del tipo di business specifico.
Ha superato il tradizionale bisogno di esperti (tipicamente pochi, cari, chiusi al cambiamento) evidenti colli di bottiglia instaurando viceversa un nuovo modo di concepire e sviluppare il prodotto, industrializzarlo e produrlo.
Risultato raggiunto!
Ma quanti sono capaci di mettersi così in discussione, di provocarsi a tal punto da poter sovvertire le regole del gioco?
Se si matura la consapevolezza o si è obbligati dai risultati ad essere consapevoli, che il cambiamento è necessario spesso serve un aiuto esterno
Qualcuno che abbia visto mondi diversi e porti stimoli nuovi, domande a cui è obbligatorio rispondere senza falsi pudori e reticenze.
Ma non pochi sono gli ostacoli e le diffidenze da superare.
Il primo ostacolo è la presunzione del “conosco io la mia azienda e so io quello che c’è da fare” a cui si aggiunge spesso “è 30anni che facciamo così ed è sempre andata bene” per poi completare con “voi cosa ne sapete di …”
Poi ci sono i costi anche se il tipico “ma quanto siete cari…” stride con la cilindrata della macchina dell’Amministratore Delegato il cui operato da tempo è sotto osservazione.
Però, se finalmente si ha consapevolezza e si superano le diffidenze, si apre un mondo di possibilità di grande interesse.
Rileggere il proprio business con occhi nuovi crea nuove prospettive, indica nuove linee d’azione.
Ma attenzione: occorre saper scegliere i propri compagni di viaggio.
Il tempo dei generalisti è finito, o sta finalmente per esserlo.
Così come per gli ex Dirigenti che hanno passato una vita in un’azienda e si dimostrano rapidamente di breve respiro.
Occorre poter disporre di professionisti che abbiano maturato esperienze in molte aziende, nazionali ed internazionali, cimentandosi con ambiti e culture diverse e contraddittorie.
Devono essere capaci di fornire una visione trasversale che integri i punti di vista (e gli interessi) delle diverse Funzioni Aziendali unita ad una spiccata capacità di andare in profondità nell’analisi dei problemi, nella formulazione di proposte fattibili, nel supporto all’implementazione di quanto concordemente deciso con il Management.
Tutto questo non si trova in una sola persona ma in un Team di professionisti che, a ben cercare, sono presenti sul mercato.
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