Il mercato e le sue sfide
Sarà la crisi, sarà che siamo dieci anni oltre il passaggio di millennio, ma è indubbio che oggi siamo nel pieno di una delle più radicali trasformazioni del mercato: nuovi orizzonti, nuove opportunità, nuove paure e nuove speranze. Di fronte alle imprese si pone prepotente una nuova sfida, ineludibile e soprattutto configurata come
un aut aut: o si vince o si muore. È una sfida complessa perché richiede a molte imprese di ripensare il proprio modello produttivo,
commerciale e di marketing.
È una sfida entusiasmante perché i momenti di crisi costringono a pensare in modo diverso e creativo, a ricercare nuove soluzioni, in una parola ad evolvere. Chi evolve non solo sopravvive, ma acquisisce
possibilità di successo nel proprio modo di fare impresa.
Il valore aggiunto: la conversazione
Oggi più che mai si rende necessario un passaggio dalla “classica” PMI a un modello nuovo di impresa, aperto ai cambiamenti sollecitati dall’esterno. Benché fondamentale, non basta più avere un buon
prodotto e una buona capacità produttiva. Bisogna essere in grado di sintonizzarsi con il proprio pubblico di riferimento in modo più rapido ed efficace.
I mercati sono sempre meno territori da conquistare e sempre più conversazioni tra impresa, stakeholder e clienti. I clienti sono persone portatrici di bisogni e valori, che hanno assunto un alto livello critico rispetto al consumo passivo e all’acquisto di beni e servizi: saper instaurare una relazione corretta con tutti gli attori del mercato è indispensabile.
“I mercati sono conversazioni”. Così recitava la prima tesi di Cluetrain Manifesto, che già dieci anni fa profetizzava lo scenario di mercato attuale. Scritto da un gruppo di esperti di economia e nuove tecnologie,
Cluetrain Manifesto si articola in novantacinque tesi e in questo passaggio esprime in modo emblematico a quale cambiamento sono chiamate le imprese: “Vogliamo parlare con voi. Vogliamo accedere alle
vostre informazioni, ai vostri progetti, alle vostre strategie, ai vostri migliori cervelli, alle vostre vere conoscenze. Non ci accontentiamo delle vostre brochures a 4 colori, né dei vostri siti Internet sovraccarichi
di bella grafica ma senza alcuna sostanza.
Noi siamo anche i dipendenti che fanno andare avanti le vostre aziende. Vogliamo parlare ai clienti direttamente, con le nostre voci e non con i luoghi comuni delle brochures. Se volete che parliamo con voi, diteci qualcosa. Tanto per cambiare, fate qualcosa di interessante. Abbiamo qualche idea anche per voi: alcuni nuovi strumenti, alcuni nuovi servizi. Roba che pagheremmo volentieri. Avete un minuto? Siete troppo occupati nel vostro business per rispondere a un’email?
Oh, spiacenti, torneremo. Forse. Volete i nostri soldi? Noi vogliamo la vostra attenzione”.
Il web 2.0 e i nuovi media: strutture parlanti
I nuovi media sono strutture parlanti e dicono che i clienti sono sempre meno “target” e sempre più persone che desiderano relazioni umane, fiducia e qualità, anche nel rapporto con le aziende.
Il “target” è oggi un movimento di persone che si informano, condividono e diffondono a loro volta informazioni. Un movimento che ha in internet, nella sua accezione 2.0, il proprio media elettivo.
Web 2.0 significa condivisione delle risorse a basso costo. Significa possibilità di pubblicare contenuti anche per l’utente poco evoluto. Significa interazione e condivisione. Significa centralità dell’utente.
Come cambia il marketing?
In questo scenario è importante ripensare agli investimenti di marketing e rivedere i propri modelli comunicativi: non sono più il prodotto o il servizio a fare la differenza. E’ la relazione. Per questo è di fondamentale importanza preparare una strategia precisa e concreta per instaurare una consolidata e duratura relazione con il pubblico
di riferimento, sfruttando gli strumenti web 2.0. La via del web non è semplice da affrontare e gestire, ma offre numerose possibilità per fare marketing a costi accessibili, anche in tempo di crisi.
In relazione agli obiettivi, al pubblico di riferimento e alle caratteristiche peculiari del proprio mercato di riferimento, andranno dosati e armonizzati strumenti diversi per le proprie attività di web
marketing.
Search engine marketing: pubblicità sui motori di ricerca
È sicuramente la forma più evoluta e consolidata di pubblicità sul web.
I motori di ricerca, di cui Google è leader mondiale incontrastato, sono lo strumento che milioni di navigatori utilizzano per trovare online ciò che serve o interessa loro. Adwords è uno strumento di advertising
evoluto che intercetta proprio chi, in questo momento, sta cercando con Google il prodotto o il servizio che un’azienda offre. Si tratta di un
metodo efficace ed economico, perché si paga a click, soltanto quando un navigatore clicca e accede al sito dell’azienda.
Blog Aziendale
È un buon modo di affermare la propria presenza sul web e coinvolgere i propri clienti, attuali o potenziali. Il blog aziendale può integrarsi al sito
istituzionale ed è particolarmente indicato per mostrare alcuni processi interni di qualità e, in generale, per raccontare la propria azienda aprendo a preziosi feedback dei lettori, siano essi proposte, suggerimenti o critiche. La partecipazione del cliente alla vita aziendale
tramite il blog consente di proporre un rapporto meno formale che può portare persino – gli esempi non mancano – a costruire i prodotti insieme ai propri clienti.
Social Network
Sono i luoghi di condivisone per antonomasia, dove si incontrano giornalmente milioni di utenti. La comunicazione tipica è “all-to-all”: si può comunicare potenzialmente con tutti gli altri utenti. Il social network è una comunità virtuale, ma abitata da interlocutori in carne e ossa. I social network sono ormai molto diffusi, tanto da essere scelti per pubblicizzare attività commerciali e per iniziative promozionali. Oggi si può sfruttare il social networking grazie a blog, podcast, wiki e ai numerosi siti web che consentono l’autopromozione e la condivisione di contenuti, come Linkedin, Facebook, Twitter, Youtube e Slideshare, per citare solo i più famosi.
Idee in grande per le Piccole Medie Imprese
Anche sul web bisogna puntare alla qualità dell’offerta e all’ottimizzazione dell’investimento. La creazione della propria community di clienti, la gestione di un blog aziendale, la pubblicità sui motori di ricerca o il presidio degli spazi di social networking, sono attività che, benché apparentemente semplici, vanno affrontate con competenza e preferibilmente con il supporto di un team specializzato.
Un progetto ben strutturato di web marketing può rivelarsi per la Piccola Media Impresa un passo decisivo per raccogliere la sfida del cambiamento.
Giuseppe Sangiorgio

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2 commenti
Penso anch’io che le nuove sfide del mercato siano nello stesso tempo
difficili ma anche entusiasmanti perchè ci portano a riesaminare
a che punto siamo arrivati e da qui ripartire
con novità, qualità e con un pizzico di buon senso in più.
Il resto lo farannoi le nuove tecnologie e il loro apprendimento.