Quindici città delle Alpi, dalla Francia alla Slovenia, si sono messe in rete. L’ultima in ordine di tempo Lecco. La loro associazione “Città alpina dell’anno” si prefigge di considerare aspetti economici, ambientali e sociali nelle politiche comunali. Protezione dell’ambiente, riduzione dei consumi idrici ed energetici, aumento della qualità della vita sono tutti elementi che consentono di dare sostenibilità al futuro della regione alpina. Di questo progetto ne trae giovamento anche l’economia locale come mostrano gli esempi delle città alpine di Bolzano, Herisau, Sonthofen e Idrija.
Città alpina dell’anno è un riconoscimento internazionale conferito dal 1997 alle città dello spazio alpino che si distinguono particolarmente per l’attuazione della Convenzione delle Alpi, trattato tra i paesi alpini mediante il quale gli stessi si impegnano a sviluppare le Alpi in modo sostenibile. Le città premiate organizzano conferenze, lanciano progetti, discutono di come risolvere problematiche, coinvolgendo la popolazione, consolidando i rapporti con i territori limitrofi e rafforzando la propria identità alpina. Si tratta di trasmettere i saperi, avviare cooperazioni capaci di superare barriere linguistiche e culturali – non è raro che amministratori di una città facciano visita a quelli di un’altra – e attuare progetti di cooperazione. Recentemente anche alla città di Lecco è stata assegnata questa distinzione. Lecco non è la prima città italiana a far parte dell’Associazione: sono già state città alpine dell’anno Belluno nel 1999, Trento nel 2004, Sondrio nel 2007 e Bolzano nel 2009.
Lecco, città alpina 2013: impegno pubblico per uno sviluppo sostenibile a lungo termine
Lecco si è distinta, tra l’altro, per il suo impegno nel settore della mobilità locale, ad esempio attraverso l’iniziativa “piedibus” con la quale la città fa comprendere ai bambini come l’andare a scuola a piedi non solo fa bene alla salute e all’ambiente, ma è anche divertente. Ma questo titolo è anche una sfida: sulla città sarà infatti attirata l’attenzione ed essa potrà far conoscere, sia ai suoi cittadini, rafforzando il senso di appartenenza, che all’esterno, gli sforzi intrapresi nella direzione di uno sviluppo sostenibile capace di futuro.
Lecco si appresta ad affrontare l’anno in cui deterrà il titolo di “Città alpina” con impegni ambiziosi nel campo della tutela delle acque, ad esempio mediante la sensibilizzazione dei propri cittadini per un rapporto più oculato con la risorsa acqua, in modo da ridurre gli sprechi di acqua potabile. Su questo tema dal 4 al 5 aprile 2013 ospiterà una conferenza internazionale organizzata insieme alla Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi CIPRA. In questa materia Lecco potrà avvalersi dei saperi e delle esperienze maturate da altre città alpine come Annecy, la città alpina in carica nel 2012 il cui lago è considerato il più pulito d’Europa e dove l’acqua potabile può essere bevuta senza necessità di trattamenti.
Dalla Città alpina anche ricadute per l’economia locale
Spesso la Città alpina dell’anno ha saputo sfruttare l’occasione per attuare progetti strategici, come Bolzano, con la neutralità climatica, diventata realtà da un’idea formulata come obiettivo nel dossier di candidatura per città alpina dell’anno 2009. Il piano energetico prevede che la città diventi neutrale rispetto alla CO2 entro il 2030, con non trascurabili effetti economici. Con il risanamento degli edifici e il potenziamento del trasporto pubblico urbano, Bolzano potrà risparmiare 160 milioni di Euro di costi energetici. Per realizzare questi risparmi sono necessari cospicui investimenti. Si tratta di isolare i muri degli edifici di tutta la città, installare finestre con doppi vetri, costruire piste ciclabili. Le piccole imprese locali trarranno vantaggi da questi interventi ed i costi saranno ammortizzati dopo vent’anni. Analoghi gli effetti della protezione del clima anche per le imprese della citta svizzera di Herisau, certificata come “città dell’energia”. Se non sono le imprese della città stesse, sono le imprese dei d’intorni a essere coinvolte nella realizzazione di un impianto di riscaldamento a cippato ed nella installazione di panelli fotovoltaici.
Progetto sostenibile che rafforza la cooperazione
Uno degli scopi delle città alpine è il consolidamento dei rapporti con le regioni circostanti, mirando in particolare ad una sinergia tra realtà urbana e rurale. Così Sonthofen, città più a sud della Germania e dal 2005 membro della rete delle città alpine dell’anno, con i suoi quattro comuni vicini, ha dato origine ad un consorzio per sviluppare congiuntamente la pianificazione territoriale ed urbanistica. Gli obiettivi: l’utilizzo efficiente del suolo destinato all’edificazione, vantaggi per la protezione dell’ambiente e per le imprese della regione che hanno un solo soggetto di riferimento per le loro richieste di spazi destinati al loro sviluppo.
La cooperazione è il valore aggiunto della città alpina dell’anno. Lo ha verificato anche Idrija, città slovena premiata nel 2011, che per l’occasione ha lanciato una serie di progetti, anche a carattere internazionale, coinvolgendo imprese e istituzioni locali. Per esempio, la città è regione pilota nell’ambito di un progetto che mira a rendere le Alpi climaticamente neutre. Essa dispone di biomassa a sufficienza per rifornirsi di energia verde e le infrastrutture necessarie sono in fase di realizzazione. Si tratta di progetti che ne generano altri: in questo momento Idrija ne sta portando avanti ben otto e per tutti è stato determinante essere stata città alpina dell’anno.
Centrare gli obiettivi di sostenibilità costituirà un impegno non indifferente per Lecco che dovrà impegnarsi in più settori di attività. Non esiste un modo più efficace e piacevole che imparare da altri comuni all’avanguardia già chiamati ad affrontare simili sfide. Lecco potrà ricevere nuovi impulsi e misurarsi con altre città alpine per costituire un esempio di attuazione a livello locale della Convenzione delle Alpi. Anzi, l’impegno di Lecco potrebbe essere un contributo importante per i prossimi due anni in cui la presidenza della Convenzione sarà italiana.
Madeleine Rohrer
direttrice dell’associazione città alpina dell’anno www.cittaalpina.org

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