Idrogeno – Si parla molto della “rivoluzione energetica green”. Dedichiamo qualche considerazione su questo argomento leggendo Hydrogen Innovation Report 2021, il primo rapporto che Energy & Strategy dedica all’idrogeno.
Energy & Strategy è un team multi-disciplinare della School of Management del Politecnico di Milano. L’idrogeno è l’elemento chimico più diffuso in tutto l’universo ed è l’elemento chiave alla base della vita sulla terra. Il nostro corpo così come la totalità della materia organica è infatti principalmente costituita da idrogeno. Questo elemento è quindi anche alla base di tutti i combustibili fossili come il gasolio, il metano o la benzina, gli stessi che generano le emissioni di CO2 che si sta cercando di ridurre a livello mondiale. Citandolo nel panorama energetico si intende in realtà la molecola di idrogeno H2, molecola presente allo stato gassoso in condizioni ambiente e in realtà molto poco diffusa in atmosfera. L’importanza di questa molecola è legata alla possibilità di produrre energia, termica mediante combustione o elettrica mediante elettrolisi, in maniera pulita senza emissione di anidride carbonica. La difficoltà risiede nel fatto che questa molecola è scarsamente presente in natura e va quindi prodotta, consumando a sua volta energia e con un costo associato. Il bilancio tra le emissioni di CO2 nella produzione della molecola H2 e i costi complessivi per la sua generazione, trasporto e stoccaggio è alla base dell’intero ruolo dell’idrogeno nella transizione energetica. Vediamo ora alcune informazioni che arrivano dal mondo economico. Il Ministero della Transizione ecologica dovrebbe firmare entro febbraio un accordo di programma con ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per attività di ricerca e sviluppo sull’idrogeno, con i fondi del PNRR. L’accordo prevede un contributo massimo di 110 milioni di euro per le attività di un piano operativo di ricerca che sarà predisposto da ENEA. L’intesa rientra nella Missione 2 del PNRR, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, di competenza del Mite: in particolare nella Componente 2, “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”. In Germania si progetta la prima caldaia a idrogeno per le case e una azienda di impianti di riscaldamento sta realizzando un prototipo che sarà pronto per il 2025. Un caso italiano. La qualità della vita in una città come Bolzano dipende fortemente anche dall’impatto che ha il trasporto pubblico in termini di emissioni CO2 ed acustiche. Da anni ormai SASA (la più grande azienda di trasporto pubblico locale della Provincia Autonoma di Bolzano con 286 vetture), svolge un ruolo di precursore anche a livello nazionale nel settore della mobilità sostenibile con mezzi a idrogeno ed elettrici. Attualmente 14 autobus ad idrogeno con alte previsioni di crescita fino a 50 nei prossimi anni. Poi altri progetti ambiziosi con la produzione idrogeno e stazioni di rifornimento nel deposito: obiettivo nel 2030 la riduzione di CO2. Il futuro dell’idrogeno è già una realtà che dobbiamo coltivare ed ampliare sia a livello politico che industriale.
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